I pappagalli, noti per il loro fascino estetico, la vivace personalità e la sorprendente capacità di imitare il linguaggio umano, sono da tempo considerati affascinanti compagni domestici. Tuttavia, oltre alla loro eloquenza e alla loro grazia, questi uccelli sono anche creature estremamente intelligenti e sociali, il che rende la solitudine una sfida da non sottovalutare per coloro che li tengono in cattività.
Consapevoli di questa necessità sociale dei pappagalli, un team di ricercatori della Northeastern University ha condotto uno studio congiunto con l’Università di Glasgow per alleviare la loro solitudine attraverso la tecnologia, con risultati decisamente sorprendenti.
I dettagli dello studio
L’esperimento ha coinvolto 18 pappagalli domestici di diverse specie, alcuni dei quali appartenenti agli stessi autori dello studio. Ai pennuti è stato insegnato gradualmente come utilizzare l’applicazione “Messenger” di Facebook, sfruttando una campanella che i pappagalli potevano suonare per avviare una chiamata video, per poi selezionare un compagno toccando con il becco le foto visualizzate sul tablet. Le videochiamate avevano una durata massima di cinque minuti, e nel corso dell’esperimento i pappagalli hanno potuto effettuarne quante ne desiderassero. Sorprendentemente, solo 3 degli 18 pappagalli si sono presto stancati dei tablet, mentre gli altri 15 si sono mostrati entusiasti e hanno continuato a utilizzare lo strumento per tutta la durata dello studio.
I risultati della ricerca
Quando esposti all’immagine virtuale di un compagno, i pappagalli hanno reagito con entusiasmo, salutando il loro interlocutore con richiami appropriati e manifestando chiaramente il loro apprezzamento per la conversazione. Alcuni si sono persino messi a svolazzare dalla gioia. È emerso che, proprio come gli umani, anche i pappagalli avevano preferenze per determinati compagni, chiamandoli più frequentemente rispetto ad altri. Tuttavia, i ricercatori avvertono che, visto che i pappagalli dell’esperimento sono stati gradualmente introdotti alla tecnologia, non è possibile prevedere come potrebbe reagire un normale pappagallo domestico a una videochiamata, per cui sconsigliano fortemente di replicare l’esperimento.
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