Sanremo 2025 si avvicina e, dal momento che non esiste festival senza polemiche, anche questa nuova edizione della kermesse sta già facendo molto parlare di sé. Ovviamente, al centro delle discussioni non ci sono le canzoni vere e proprie ma i pettegolezzi sui cantanti in gara.
Oltre a Fedez, i cui testi sono già stati passati sotto la lente di ingrandimento da critici musicali ed esperti di cronaca rosa alla ricerca di ogni minimo riferimento a Chiara Ferragni, l’altro grande big sotto i riflettori è sicuramente Tony Effe. Tutti i giornalisti si sono già espressi sulla canzone, dando voti ben al di sotto della sufficienza, e in pochi sono convinti che abbia una voce adatta alla ballad che vuole proporre all’Ariston.
Luca Dondoni, ospite come sempre di Caterina Balivo a “La volta buona”, ha spiegato che è ormai un mese e mezzo che Tony Effe sta prendendo lezioni di canto. Il giornalista musicale non ha certo usato mezze misure, dicendo che non è un vero cantante. Ecco le sue parole:
“C’è gente che studia un’intera vita, direi che è davvero poco. Di fatto non è un cantante: è bravo a scrivere le barre ma i cantanti sono qualcosa di diverso. Poi, se vogliamo dire che siamo tutti bravi.”
Le polemiche sull’autotune a Sanremo
Quello dell’intonazione è un tema caro a molti artisti in gara. Solo pochi giorni fa, Francesco Gabbani si è tolto qualche sassolino dalla scarpa nei confronti di chi usa l’autotune. Gabbani ha ricordato che quest’anno il festival ne ammette l’utilizzo ma solo come “effetto vocale” e non come strumento per correggere le imperfezioni della voce.
“Come si fa a stabilire se è effetto vocale o correttore?” – ha domandato sarcastico Gabbani – “Paradossalmente, quelli che non lo usano, come me e pochi altri, e che magari sono anche intonati, rischieranno di sembrare stonati se ci saranno delle piccole imperfezioni legate all’esibizione.”
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