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Con la crisi energetica dovremo rinunciare anche alla birra

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Pubblicato il 23/09/2022
Di Team Digital
Con la crisi energetica dovremo rinunciare anche alla birra


Secondo la Coldiretti nel nostro Paese il consumo pro capite di birra è arrivato a 36,8 litri nel 2021 ed è il mercato del luppolo dà lavoro a oltre 140mila persone. Insomma, ci sono parecchi appassionati e lavoratori che in questi giorni hanno iniziato ad allarmarsi nell’udire le voci che dicono che anche la produzione di birra sia in crisi a causa dell’aumento dei prezzi delle materie prime.


Questi timori sono poi aumentati dopo l’arrivo della notizia da parte dell’azienda Menabrea che avrebbe dovuto fermare la produzione della famosa birra per un giorno, a causa della mancanza di Co2. Nei mesi scorsi era toccato all’acqua frizzante, sempre per la stessa ragione, e alcuni stabilimenti erano in difficoltà. Vanity Fair ha così deciso di chiedere direttamente all’amministratore delegato di Menabrea quale fosse la situazione per la sua azienda.


La birra è in crisi? Risponde Franco Thedy


Alle pagine di Vanity Fair, l’AD della famosa birra, ha chiarito che: “Effettivamente abbiamo avuto un giorno di fermo, perché una cisterna di Co2 è arrivata in ritardo, ma è da sei mesi a questa parte che lavoriamo affrontando la criticità del mercato e le difficoltà di reperimento della materia prima. Lavoriamo borderline, con la consegna della carta e dei cartoni, delle bottiglie, dei tappi. Anche la produzione della Co2 subisce l’effetto dell’aumento dei costi energetici e alcuni grandi impianti in Europa sono in ritardo nelle consegne, ma la questione è più strutturale. I problemi veri sono l’aumento delle bollette e delle materie prime in generale“.


Sorge spontanea la domanda fatta dal magazine: “Ma alla fine, potrebbe diventare difficile trovare la birra?


Direi proprio di no, anche perché ci avviciniamo al periodo invernale in cui la richiesta di birra è minore. Non dico che non abbiamo lavorato con difficoltà, ma il problema è generalizzato, e per affrontarlo il sistema Italia dovrebbe forse fermarsi a riflettere”. Così risponde Thedy.


Aumenteranno i prezzi anche per la birra?


Ahimè come per altri alimenti se i prezzi delle materie prime aumentano aumenterà anche il prodotto finale, quello della birra non si esclude. A confermarlo è ancora Thedy: “È inevitabile, ma io credo che il futuro della birra resti roseo, lo dimostra il lavoro fatto negli ultimi anni dal settore: la birra ha un grande successo. C’è una nuova cultura del consumatore verso questo prodotto, un prodotto naturale, e quello con minore caloria tra gli alcolici. Io sono favorevole anche al consumo della birra senza alcol, prodotti che oggi hanno una grandissima qualità”.


Il futuro della birra non è ancora scritto, intanto però le prime avvisaglie per un cambiamento anche su questo mercato ci sono, e gli/le amanti del luppolo sperano non debbano mai rinunciarci.


Foto: Dollar Gill Unsplash


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