Che la passione di Jovanotti per la musica sia quella con P maiuscola è noto. In tutta la sua carriera Lorenzo ha dimostrato non solo di essere un grande performer e un artista dalla sensibilità rara, ma anche di essere un dj raffinato e grande conoscitore di musica. Spazia tra le discografie e ama approfondire con curiosità i generi più diversi.
Per questo, a volte, le sue dichiarazioni non vengono comprese fino in fondo. Quando, ad esempio, mise a confronto Tony Effe e Mozart definendoli “colleghi”, in tanti si indignarono. Lui voleva far passare un concetto importante, ovvero che la musica non accetta paletti, etichette o definizioni rigide, ma molti l’hanno presa come una mera provocazione.
Probabilmente verrà frainteso anche questa volta, dal momento che ha elogiato l’autotune. Intervistato da Rockol, ha spiegato:
“È uno strumento favoloso, una figata. Ma va usato bene. Kanye West con Jesus Is King ha fatto un capolavoro. Come l’AI, può essere creativo e sorprendente o può semplicemente essere usato. E poi la musica ha sempre seguito le innovazioni e la tecnologia, basta guardare quello che è successo negli anni ’80 con l’arrivo dei sequencer.”
Questa volta verrà preso seriamente o scoppierà una nuova polemica?