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Il tappeto di capelli salva oceano: l’idea di un parrucchiere per raccogliere i residui di olio

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Pubblicato il 04/01/2024
Di Team Digital
Il tappeto di capelli salva oceano lidea di un parrucchiere per raccogliere i residui di olio


Dopo aver visto le drammatiche immagini dell’incidente della petroliera Exxon Valdez, al largo dell’Alaska il 24 marzo 1989, Phillip McCrory, di mestiere parrucchiere, ha avuto un’idea.


Ho visto una lontra la cui pelliccia era ricoperta di petrolio. Ho pensato: se la pelliccia animale può intrappolare e trattenere il petrolio versato, perché non possono i capelli umani?” da questa domanda l’idea di creare un tappeto fatto con i capelli che potesse assorbire i residui di petrolio in mare.


Ideato un tappeto di capelli per pulire il mare dal petrolio: la NASA approva


McCroy ha così pensato che i capelli potessero assorbire i residui oleosi in mare, così come le pellicce animali, grazie al funzionamento delle cuticole che, aperte, assorbono facilmente diversi componenti. Da qui il prototipo fatto con vecchi collant e scarti di capelli, presentato alla NASA ed approvato.


@nowthisearth A HAIRY GOOD SOLUTION: This SF-based company is turning unused hair into mats to help clean oil spills🌎🙌🏻 @Matter of Trust ♬ original sound – NowThis Earth


Oggi ad occuparsi della realizzazione di questo materiale è Phillip e l’associazione Matter of Trust che utilizza i capelli donati da parrucchieri e da privati per realizzare i tappeti. Secondo l’associazione 500 grammi di capelli sono in grado di assorbire quasi 6 litri di petrolio mentre anche solo 1 litro di grezzo può contaminare 3 milioni di litri di acqua potabile.


I capelli, a differenza di altri materiali, non assorbono il petrolio ma lo mantengono in superficie così che sia facile il recupero e il riutilizzo dei tappeti.



Foto di Adam Winger su Unsplash


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