“Credo che quella sia stata la cosa peggiore che mi sia mai capitata”. A oltre vent’anni di distanza, Robert Downey jr è tornato a parlare della sua esperienza in carcere. La star di “Ironman” che a breve vedremo al cinema nel nuovo film di Christopher Nolan “Oppenheimer” (qui il trailer) è stato ospite del podcast “Armchair Expert” per parlare di uno dei periodi più difficili della sua vita.
Robert Downey jr racconta l’esperienza del carcere
Nel 1999 Robert Downey jr fu condannato a tre anni di carcere per abuso di sostanze. Una motivazione che l’attore conosce bene, dal momento che ha lottato per quasi tutta la vita contro le sue dipendenze. In una vecchia intervista era arrivato a sostenere di aver iniziato ad avere problemi di questo tipo fin dalla più tenera età.
Il giorno in cui venne proclamata la sentenza non lo dimenticherà mai:
“Sono in tribunale, vengo condannato dal giudice. È molto arrabbiato, ad un certo punto lui dice qualcosa in latino. Ho pensato che mi stesse facendo un incantesimo”.
Robert ha poi descritto quanto fosse spaventoso vivere in carcere. Le risate degli altri detenuti quando lo vedevano arrivare, le minacce sottese, si sentiva in una continua situazione di pericolo.
“Potevi sentire l’odio nell’aria. Non era come vivere in un quartiere molto malfamato. Non c’erano opportunità, c’erano solo minacce”
L’attore è riuscito ad ottenere un rilascio anticipato nel 2000 dopo aver pagato la cauzione. Lo stesso anno è poi entrato in un centro di riabilitazione. Nel 2001 è stato nuovamente arrestato a Culver City, in California, perché sospettato di essere sotto l’effetto di droghe. Ha avuto una condanna di tre anni – scontati con la libertà vigilata – e fu costretto a seguire un programma di disintossicazione.
Ha cambiato vita anche grazie alla moglie Susan Downey
È sobrio dal 2003. È stato fondamentale l’aiuto dell’allora compagna Susan Downey. Ai tempi gli aveva dato l’ultimatum di gettare qualsiasi sostanza avesse a casa e cambiare vita. I due si sono sposati nel 2005. Così l’attrice aveva raccontato in un’intervista di Vanity Fair:
“Lui dice sempre che quando ci siamo messi insieme siamo diventati una terza cosa, qualcosa che nessuno dei due sarebbe potuto diventare da solo, e io penso che sia vero”.
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