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Maria Grazia Cucinotta e il retroscena sulla sua carriera: “Ho detto no a Keanu Reeves”

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Pubblicato il 17/05/2022
Di Team Digital
Maria Grazia Cucinotta e il retroscena sulla sua carriera Ho detto no a Keanu Reeves


Dal successo ne “Il Postino”, passando per i Cinepanettoni degli anni ’90 e il ruolo da Bond Girl in 007: Maria Grazia Cucinotta è una delle attrici più apprezzate del cinema italiano e il Corriere ha voluto celebrare la sua carriera con un’intervista dove ha raccontato anche aneddoti e retroscena inediti.


Come quella volta in cui l’attrice rifiutò Keanu Reeves e Al Pacino, dicendo no a una parte per lei nel film “L’avvocato del diavolo” perché non si sentiva a suo agio nel ruolo di nudo previsto:


“Ero tentata, un film con Al Pacino e Keanu Reeves, no, dico, Keanu Reeves, che quando lo vedi ammutolisci. Pensavo: e quando mi ricapita? Però nel copione c’era un nudo continuo e io con questo seno gigante mi sarei sentita a disagio e avrei rovinato tutto. Ho sempre avuto il complesso, a 13 anni ero già così, che vergogna, non vedevo l’ora di ridurlo con un intervento, poi ci ho rinunciato, forse non avrei avuto lo stesso successo, però non mi è mai sembrato bello, troppo ingombrante, per nasconderlo ingobbivo le spalle. E poi è dura farsi prendere sul serio, nessuno ti guarda negli occhi. “Ah, ma sei anche intelligente”, è una frase che ho sentito spesso.” 



Nella lunga intervista, Maria Grazia Cucinotta ha ovviamente parlato anche degli esordi: la sua scalata al successo iniziò quando aveva 16 anni e si iscrisse a Miss Italia.


“Mi ero iscritta al concorso a 16 anni, papà non mi lasciò andare. Così ci riprovai a 18 appena compiuti. Partii da Messina con il treno delle 8.30, in borsa avevo la focaccia di mamma e qualche mela. Non ho vinto ma sono arrivata in finale. Fui notata da un’agenzia di Milano. “Se per caso passi in città fatti viva”, mi proposero. Capirai, mica era sotto casa, da giù allora ci volevano 24 ore”. 


Quindi si trasferì a Brescia, dove viveva suo fratello che le trovò un lavoro da segretaria e poi le propose un primo book fotografico. “Come modella non avevo speranze, troppo seno. Richiamai quell’agenzia di Milano e ottenni il primo provino”, ha rivelato l’attrice.


Poi lo splendido ricordo di Massimo Troisi e “Il Postino”, il film che l’ha definitivamente lanciata nel mondo del cinema e dello spettacolo, raccontando che fu Nathaly Caldonazzo a farle ottenere quella parte. 


“Ci eravamo conosciute a “Fantastico 10”, con Massimo Ranieri e Anna Oxa. Nathaly era bellissima, quando passava faceva rigirare pure le mattonelle. “Saresti perfetta”, insisteva. “Ci penso io”. E lo ha convinto. Lei e Massimo si amavano moltissimo, la sua morte fu il più grande dolore della sua vita. Sono 28 anni che la ringrazio, anche se adesso ci siamo perse.”



E su “Vacanze di Natale 90”, il suo primo vero esordio sul grande schermo, ha rivelato che in quell’occasione fu doppiata da Simona Izzo perché aveva un accento siciliano troppo forte. 


Immagine di copertina: LaPresse 


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