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Virus respiratori, in arrivo picchi di influenza: massima allerta nei prossimi mesi

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Pubblicato il 12/10/2021
Di Team Digital
Virus respiratori in arrivo picchi di influenza massima allerta nei prossimi mesi

Preoccupazione in particolare per il ritorno dell’influenza e di bronchiti dopo 2 anni.

Con l’allentamento delle restrizioni contro il Covid-19 e il lento e graduale ritorno alla normalità, torna la preoccupazione dei medici e degli esperti per il diffondersi di altre tipologie di virus, in particolare quelli respiratori, che l’anno scorso erano rimasti abbastanza in sordina.

Questi virus, al contrario dei rinovirus che hanno continuato a diffondersi perché meno suscettibili ai processi di disinfezione e lavaggio delle mani, hanno già iniziato ora la loro risalita nei contagi già dalla primavera del 2021, raggiungendo praticamente i livelli pre-pandemia.

La preoccupazione dei medici e dei pediatri è rivolta in particolare verso l’influenza e il virus respiratorio sinciziale, noto per bronchioliti nei più piccoli, ma che non risparmia anche anziani e adulti. Ma anche morbillo, polmoniti e meningiti e il virus influenzale: grazie ai vaccini e alle restrizioni, queste malattie sembrano quasi essere scomparse, ma ora, anche a causa del freddo, torneranno a preoccupare tutta la popolazione.


A dirlo è un articolo web, ripreso dall’Ansa, della rivista Nature, che mette in guardia tutti dall’influenza stagionale: “Provoca 290.000-650.000 decessi all’anno in tutto il mondo, e nel 2021 è praticamente svanita. Ma la maggior parte degli esperti concorda sul fatto che si riprenderà” anche perché l’uso delle mascherine e il mantenimento del distanziamento diminuiranno.


Nature mette in guardia anche sul già citato virus sinciziale, detto anche VRS, responsabile di circa il 5% dei decessi nei bambini sotto i 5 anni: le infezioni sono già aumentate nella primavera, dopo aver toccato i minimi storici durante la pandemia in tutti i paesi. I Paesi più colpiti da picchi fuori stagione sono stati Giappone, Stati Uniti, Australia e Paesi Bassi.


Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, conferma quanto scritto nell’articolo: “Sono 262 i virus respiratori, dal rinovirus, che provoca semplice naso chiuso, al metapneumovirus, che dà sintomi simili al Covid. Questi virus formano un ecosistema complesso, che è stato alterato dalla circolazione del Covid e dalle misure per contenerlo. Ora che grazie al vaccino sono riprese molte attività al chiuso, incluse scuola e lavoro, così come il movimento delle persone, riprenderà piede anche l’influenza. Per questo dobbiamo vaccinare in particolare anziani e soggetti a rischio, come gli asmatici.”


Anche Fabio Midulla, presidente della Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili, ha ricordato i pericoli della diffusione del virus sinciziale: “La prima preoccupazione è che circoli con varianti nuove. La seconda è che, visto che per quasi due anni non è circolato, le mamme in gravidanza non hanno anticorpi da trasmettere ai neonati.”

Il presidente ha auspicato che, dopo i mesi di restrizioni a causa covid, alcuni atteggiamenti siano stati rivisti da tutta la popolazione, come ad esempio quella di tornare in comunità subito dopo la fine della febbre: è sempre meglio restare alcuni giorni in convalescenza.


Foto: iStock


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