Il QS World University Rankings 2025 ha recentemente svelato la classifica delle migliori università al mondo, suddivisa per discipline, offrendo uno spunto interessante sulla competitività globale e regionale degli atenei. L’Italia, purtroppo, non può vantare un quadro completamente positivo, ma ci sono comunque buone notizie per alcune università italiane che continuano a distinguersi in specifiche aree di studio.
Le eccellenze italiane
La notizia più entusiastica riguarda la conferma per il quinto anno consecutivo della Sapienza Università di Roma al primo posto mondiale nella categoria degli Studi classici e di storia antica. Con un punteggio di 99.1, Sapienza continua a essere un faro per gli studi dedicati alle antiche civiltà, dimostrando ancora una volta la forza del nostro Paese in questo ambito accademico.
Un altro ateneo italiano che si distingue è la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, che purtroppo perde alcune posizioni rispetto al 2024, scivolando all’ottavo posto, ma mantiene comunque una posizione di rilievo in ambito internazionale. Queste università confermano l’eccellenza italiana nel campo degli studi umanistici e storici.
Altri atenei italiani che si fanno notare nella classifica mondiale includono il Politecnico di Milano, che primeggia in Arte e Design e in Architettura e Ambiente costruito, e la Bocconi per gli studi di Marketing, Economia e Gestione.
Anche l’Università Iuav di Venezia si fa valere, specialmente per la sua offerta formativa in Storia dell’Arte, così come l’Università Federico II di Napoli, che è riconosciuta per l’eccellenza nel campo dell’Odontoiatria. Nonostante l’Italia non sia riuscita a raggiungere miglioramenti significativi nella classifica generale, questi atenei continuano a brillare nelle loro specializzazioni.
Un quadro contrastato per l’Italia
L’Italia, comunque, si trova a metà strada in questa classifica globale. Se da un lato il nostro Paese resta la seconda nazione in Europa per numero di università presenti nelle classifiche, alle spalle della Germania, e settima al mondo, dall’altro lato, più di un terzo (37%) degli atenei italiani ha visto una flessione nelle posizioni rispetto all’anno precedente.
Ben Sowter, vicepresidente senior di QS, ha commentato questa situazione sottolineando il grande contributo dell’Italia al progresso accademico globale, evidenziando la sua competitività regionale e internazionale, ma riconoscendo anche i margini di miglioramento.
Le prime università al mondo
Nel ranking globale, spiccano le università statunitensi, con Harvard che si conferma leader assoluta, primeggiando in ben 19 discipline. Subito dietro, il Massachusetts Institute of Technology (MIT) si distingue in 12 settori. Le università americane dominano la classifica, con 32 posizioni al primo posto, ben più del doppio rispetto al Regno Unito, che si ferma a 18.
Singapore si conferma come uno dei principali hub accademici a livello globale, piazzandosi al terzo posto per numero di atenei nella top ten, con ben 33 posizioni.
In sintesi, il QS World University Rankings 2025 mostra un panorama accademico in continua evoluzione, con alcuni successi per le università italiane, ma anche con segnali che suggeriscono la necessità di un maggiore impegno per mantenere e migliorare le posizioni globali. Nonostante il calo in alcuni settori, l’Italia continua a essere un punto di riferimento in specifiche discipline, confermando la qualità e la competitività della sua offerta formativa.
Foto: Unsplash.