Un giovane collezionista di carte Pokémon si è ritrovato vittima di una truffa a Torino, dopo aver cercato di vendere la sua preziosa collezione per 110.000 euro. L’uomo, 28 anni e proveniente da Vienna, spinto dall’entusiasmo di concludere una vendita che avrebbe potuto rappresentare un affare della vita, aveva viaggiato dall’Austria all’Italia insieme alla sua compagna, portando con sé una valigetta piena delle preziose carte Pokémon, collezionate con dedizione negli anni. Le carte, realizzate negli anni ’90 e ormai rare, hanno un alto valore di mercato, con alcuni esemplari che raggiungono cifre astronomiche.
Le circostanze della truffa
L’incontro tra i due è avvenuto a Torino. Il truffatore ha giocato bene le sue carte, dimostrandosi gentile e disponibile, al punto da rassicurare il collezionista mostrandogli una somma di denaro apparentemente reale, in tagli da 200 euro. La transazione sembrava sicura e, fin da subito, il venditore era convinto di aver trovato un acquirente affidabile.
Dopo aver mostrato le banconote da 200 euro, il compratore ha chiesto una pausa per un caffè. In quel momento, un complice ha sostituito il denaro vero con soldi finti, provenienti dal famoso gioco da tavolo Monopoli. Quando il collezionista ha scoperto la truffa nella sua stanza d’albergo, era ormai troppo tardi.
In preda alla disperazione, il collezionista ha tentato di contattare l’acquirente, ma il numero di telefono del truffatore era stato disattivato. Sconcertato e incapace di ricordare con precisione il luogo dello scambio, l’unica opzione rimasta è stata denunciare l’accaduto alle autorità.
Le forze dell’ordine di Torino hanno immediatamente avviato un’indagine per identificare il truffatore e il suo complice, cercando di ricostruire i dettagli dello scambio e localizzare i responsabili. La vicenda ha suscitato molto clamore, non solo per la somma di denaro coinvolta, ma anche per l’ingegnosa modalità della truffa, che ha sfruttato il desiderio del venditore di concludere rapidamente la trattativa.
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