Se vi siete trovati ad affrontare un colloquio di lavoro, vi sarà passato per la testa “chissà cosa potrà chiedermi” oppure, a incontro terminato, “chissà quale idea si sarà fatto di me”, ipotizzando anche i criteri di selezione dell’azienda.
Sicuramente un buon curriculum e ottime competenze hanno grande importanza, ma, soprattutto se vi trovate di fronte Jeff Bezos, potrebbe anche esserci altro: lo stesso patron di Amazon, una volta delegato il processo di assunzione ad altri dipendenti dell’azienda, ha voluto scrivere nero su bianco una serie di indicazioni da tenere sempre a mente quando si sostiene un colloquio di lavoro, per facilitare poi il processo di selezione dei candidati.
La lettera è datata 1998, ma è più che mai attuale e utile sia per i selezionatori che per i candidati.
Come prima domanda, Bezos si interroga: “Ammirerai questa persona?”
Spesso capita infatti di imparare e apprendere da persone che stimiamo, in modo da trarne insegnamenti personali e crescita professionale; per questo, in fase di colloquio, è utile capire le qualità di una persona sin dal primo incontro, in base anche alle necessità aziendali, e dall’altro lato metterle bene in evidenza.
La seconda domanda valuta la produttività dell’azienda: “Questa persona aumenterà la produttività di tutto il gruppo?”
In un’azienda si ha sempre lo stimolo di crescere e pensare in grande, quindi se una persona mostra grandi abilità e voglia di fare, ne trarranno beneficio tutti.
La terza è ultima domanda è più prettamente personale: Bezos si chiede se la persona che ha di fronte potrebbe essere una superstar, ovvero qualcuno con cui si ha piacere trascorrere del tempo a lavoro durante le pause o in piccoli momenti di svago.
Doti o hobby nascosti, secondo il fondatore di Amazon, sono utili per stimolare pensieri e creatività del gruppo, anche se lontani dal contesto del lavoro per il quale si sta affrontando il colloquio. È sempre meglio avere tante curiosità!
Foto: LaPresse