Se non con le buone, allora con le cattive.
E’ quello che deve aver pensato Michela Rosetta, il sindaco di San Germano, paese in provincia di Vercelli e che conta circa 1700 abitanti. E dalle parole è passata direttamente ai fatti, visto che in una delibera è stato stabilito proprio questo. In sintesi? Le imposte servono a pagare i servizi, ma – e qui nasce il tutto – se non paghi le imposte a questi servizi, non hai diritto.
In Tari (o Tasi) veritas quindi. Chi non è in regola può dire addio alla mensa scolastica, ai sacchetti dei rifiuti e all’accesso ai centri sportivi. Oltre – chiaramente – al parco giochi dei bambini. Per inciso, esiste – a ben vedere – una lista di persone (sono circa 180) che non sarebbe in regola con le imposte comunali.
Giusto o sbagliato? Fino a che punto arriva il dovere civico dei cittadini e fin dove può operare un Comune? Ma soprattutto, nel caso specifico: è giusto coinvolgere i bambini?
FONTE: La Stampa