Letizia Leviti, giornalista di Sky Tg24 è morta a 45 anni. Il messaggio di addio alla redazione di Letizia Leviti è stato drammatico e commovente, ma – al tempo stesso – è stato di una lucidità disarmante. No, non è stato facile da ascoltare, non lo è stato proprio per nulla. Tanta lucidità è stata condita di tanta verità indiscutibile, come – non da poco – è stata la sua visione sulla professione del giornalista. Chapeau. Tanto di cappello, per un’idea – ancor più che per una professione – di cui molti, a volte, sembra che se ne siano scordati.
Dirà lei, in questo suo intervento:
“Non sono arrabbiata, ognuno di noi ha un destino, un percorso. Si vede che il mio cerchio doveva chiudersi così, però ricordatevi queste parole, perché sono importanti. Se al termine della vita una persona si accorge di aver sbagliato, non aver fatto quel che avrebbe voluto, non aver amato, io credo che una malattia e l’eventuale esito di questa malattia sia affrontato con molta angoscia. Io ho angoscia solo all’idea di lasciare mio marito e i miei bambini. Io ho avuto tutto e ringrazio Dio per avermi dato tutto quello che mi ha dato”