Roma – Bastano 15 minuti di viaggio in teleferica per arrivare in cima al Pic du Midi, sui Pirenei francesi. Una montagna alta 2.877 metri, sulla cui cima sorge l’omonino osservatorio astronomico visitato ogni anno da circa 100mila turisti. Da quassù il panorama è meraviglioso, ma lo è anche quello della volta celeste. Un tempo luogo aperto solo a scienziati ed esperti, oggi è un’attrazione famosa in tutta la Francia e non solo.
Rémi Cabanac astronomo e direttore dell’osservatorio: “Qui siamo nella cupola che ospita il telescopio di due metri, il telescopio Bernard Lyot, il più grande della Francia” spiega.
Nell’osservatorio ci sono diversi telescopi, nonché un coronografo, strumento che consente di osservare la corona esterna delle stelle attraverso il loro campo magnetico. Tutti strumenti che di recente hanno consentito la scoperta straordinaria di un esopianeta ben oltre i confini del nostro sistema solare.
“Gli umani vivono su un piccolissimo pianeta, nel sistema solare – ha spiegato – in una galassia di centinaia di miliardi di stelle, e tutto questo ci porta a porci domande sull’origine e su che cosa saremo tra cinque miliardi di anni quando il Sole diventerà una gigante rossa. E tu puoi osservare tutto questo guardando le stelle in evoluzione nella nostra galassia”.
L’osservatorio, fondato alla fine dell’800 da una società privata, è poi passato in gestione allo Stato che negli anni ’90 manifestò l’intenzione di chiuderlo per i costi elevati di manutenzione. Ma gli scienziati si sono dati da fare e hanno contribuito alla raccolta dei fondi necessari per ristrutturarlo e rilanciarlo. Oggi ci si può arrivare a piedi, o con la teleferica. Per gli sportivi, invece, dopo la visita c’è la possibilità di scendere con gli sci in inverno e in estate in mountain bike. Ma la maggior parte preferisce riprendere la teleferica.