Milano – Un evento eccezionale, rarissimo in Italia: così si presenta “Manet e la Parigi moderna”, la mostra dedicata al pittore francese, dall’8 marzo al 2 luglio al Palazzo Reale di Milano. Un centinaio di opere che arrivano dalla collezione del Musee d’Orsay di Parigi, 54 dipinti di cui 16 capolavori compresi il ritratto di Emile Zola, “Il balcone” che lasciò perplessi pubblico e critica al Salon del 1869, e “Il pifferaio” immagine simbolo della mostra, che al Salon fu rifiutato per la radicalità del trattamento pittorico.
“Gli accademici hanno sempre negato che Manet fosse un grande pittore di storia ma oggi i musei proclamano dappertutto nel mondo che sia il più grande pittore di storia dell’Ottocento e i milanesi per la prima volta hanno la possibilità di vedere seriamente la sua pittura come non l’hanno mai visto” ha detto curatore Guy Cogeval, storico presidente del Musée d Orsay e dell’Orangerie di Parigi.
Manet racconta Parigi, una città in trasformazione, in fermento, e affronta temi nuovi che osserva per strada, al teatro dell’Opera, nei bar e nei caffè concerto. Un racconto contestualizzato attraverso 40 opere di altri grandi maestri del suo tempo come Cezanne, Degas, Gauguin, Monet, Renoir e Signac. “Mi sembra che questa mostra sia un gioiello, pensato abbastanza rapidamente perchè avevamo dei tempi stretti, ma abbiamo una missione compiuta”.
Alle opere su tela in mostra al Palazzo Reale si aggiungono 11 tra disegni e acquarelli di questo meastro dell’impressionismo, una ventina di disegni degli altri artisti e 7 tra maquettes e sculture.