Il meglio di Anna e Sergio

Cosa accade in noi quando muore un’icona come la Regina Elisabetta? La risposta del prof. Tamburello

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Pubblicato il 12/09/2022
Di Team Digital
Cosa accade in noi quando muore unicona come la Regina Elisabetta La risposta del prof Tamburello


La morte della Regina Elisabetta ha colto di sorpresa tutti e tantissime persone in tutto il mondo stanno esprimendo il loro cordoglio per la morte della sovrana che ha attraversato due secoli. Ma cosa accade in noi quando muore un’icona del genere, come se fosse un nostro parente? 


A rispondere a questa domanda ci ha pensato il professor, psichiatra e psicoterapeuta Antonino Tamburello, ormai seguitissimo su Instagram con le sue “indicazioni sagge”, come le ha definite la nostra Anna Pettinelli





Prof. Tamburello: “Il dolore si supera vivendolo”


On-air con Anna e Sergio, abbiamo chiesto al prof. Tamburello com’è possibile che in TV in questi giorni vediamo gente disperata deporre fiori, gente che piangere come se fosse morto un parente. Che cosa accade in noi, dunque, quando muore un’icona del genere?


“La Regina Elisabetta rappresentava qualcosa di molto importante, intanto era una personalità che al tempo stesso era conservatrice ma anche aperta, moderna e di una famiglia coraggiosa che ha affrontato periodi critici e a cui gli inglesi sono molto affezionati.”


Come mai quindi c’è gente che piange la morte di un personaggio famoso? Il prof. ha risposto: 


“Il distacco, la separazione… ormai sembrava immortale. È stata una sorpresa anche per me perché io credevo potesse superare anche i 100 anni, visto che era una persona con un grande equilibrio psichico.”


E come si supera il dolore di un lutto di una perdita di una persona? 


Il dolore si supera vivendolo: il dolore va vissuto, ha una finalità protettiva di tante cose.

Il dolore va attraversato, vissuto e noi non possiamo scappar via, non dobbiamo scappar via: questo è il consiglio di Antonino. 

Ti rende più maturi, un frutto più dolci. È insostituibile, in natura non c’è nulla di casuale. Se noi abbiamo queste emotività dolorose nei distacchi e nelle separazioni è perché qui si realizza una situazione un po’ speciale. La situazione necessita una sottolineatura: se si alza la qualità in rilievo  di quello che viviamo si deve alzare l’onda dei nostri sentimenti e quindi noi, con dolore, ci sintonizziamo e possiamo cogliere la grande opportunità della situazione speciale e del dolore che genera.”


Immagine di copertina:  LaPresse / Prof. Antonino Tamburello


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