Sanremo

Una psichiatra ha analizzato “Battito”, il brano di Fedez sulla depressione

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Pubblicato il 13/02/2025
Di Team Digital
Una psichiatra ha analizzato Battito il brano di Fedez sulla depressione


Il Festival di Sanremo è incominciato e alcuni brani, più di altri, stanno facendo molto parlare. Uno tra questi è “Battito”, di Fedez, un brano che ha scritto a cuore aperto parlando dei suoi problemi di salute mentale. La canzone ha anche, per ora, conquistato il pubblico che l’ha premiata nella top 5 della seconda serata.


Con “Battito”, Fedez affronta tematiche personali e universali, mescolando introspezione e alienazione con una lirica intensa e diretta. È una canzone profondamente intima, una dicotomia tra un brano d’amore e un racconto sulla depressione.


Fanpage.it ha chiesto alla psichiatra e psicoterapeuta Tiziana Coreccioni di commentare dal punto di vista medico il brano. Vediamo cosa ha detto.


“Battito” di Fedez commentato da una psichiatra: ecco che cosa ha detto


Fanpage.it ha letto e commentato alcuni passi della canzone con la psichiatra e psicoterapeuta Tiziana Corteccioni.


Questa canzone fa emergere tutta la rabbia e la volontà di liberarsi dalla depressione: è un ritratto davvero significativo dell’esperienza personale di Fedez con la depressione. Nel testo il cantante dice espressamente di volerla allontanare dalla sua vita”. Racconta la dottoressa.


“Dottore che cosa mi ha dato? Socialmente accettato, anestetizzato da un metodo legalizzato” si legge nel testo.


“Mi ha colpito molto il racconto che Fedez fa del suo rapporto con gli psicofarmaci. Nel brano ci sono molti riferimenti a questo argomento. Nei primi versi viene anche nominato un farmaco, la fluoxetina, ma ci sono tanti altri richiami al tema, ad esempio alle “gocce di veleno” o all’immagine del dolore anestetizzato. Nella canzone gli psicofarmaci vengono raccontati infatti come un metodo per silenziare il dolore che non si riesce accettare e da cui si vuole scappare”.


“Sembra di galleggiare sopra ad un mare statico, statico. Stringimi avvolgimi, poi lasciami respirare”. Canta Fedez.


Come spiega la dottoressa: “La terapia farmacologica viene vista non come un qualcosa che ti intossica e che serve solo per tenere a bada i sintomi, ma non ti cura. Un modo per allontanare la depressione, che in questo modo viene impersonificata da una persona che si vuole mandare viva. Chiaramente è il racconto di Fedez, in base a quello che ha vissuto, e la canzone riesce perfettamente in questo.”


Le paranoie hanno bisogno di troppe attenzioni. Forse mento, quando ti dico sto meglio” scrive Fedez, sottolineando il senso di solitudine provato.


“A mio avviso da questa frase emerge perfettamente il senso di solitudine che provano spesso le persone che soffrono di depressione o di altri disturbi mentali. Spesso gli altri tendono a sottovalutare le manifestazioni di uno stato depressivo e questo atteggiamento di svalutazione può far sentire la persona depressa sola e incompresa. Spiegherei così anche la frase “Forse mento, quando dico sto meglio”, che tra l’altro è vera per tutti, non solo per chi ha un disturbo mentale. Quante volte chiediamo “come stai?” senza davvero interessarci alla risposta e, allo stesso modo, quante volte rispondiamo in automatico “bene”, anche quando non è affatto così?”, spiega l’esperta.


Infine, conclude: “Credo che la bellezza di questo brano, al di là degli aspetti più prettamente musicali sia la forza del messaggio: denuncia che tutti possono avere problemi di salute mentale. Un altro pregiudizio, purtroppo ancora presente nell’opinione comune, è quello secondo cui se sei ricco non hai diritto a essere depresso. Nulla di più sbagliato: siamo tutti uguali davanti alla depressione, nel senso che può colpire chiunque, a prescindere dalle condizioni economiche”.


Foto: LaPresse.


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