A poco meno di sei mesi dall’infarto che l’ha portato vicino alla morte, Brian May ha voluto ricordare quel momento così difficile e ringraziare pubblicamente la moglie Anita Dobson per essergli stata accanto.
Per il chitarrista dei Queen la presenza di Anita è stata fondamentale. “Mi ha salvato la vita” – ha detto Brian May al Daily Express – “Non potevo fare nulla e lei mi ha sempre assistito, sarò per sempre in debito con lei, ha fatto un lavoro incredibile”. La moglie l’ha aiutato nell’adottare un regime più rigoroso e oggi segue un programma preciso di esercizi che, tra fitness e lunghi giri in bici, lo stanno aiutando a riabilitare il fisico e il cuore. May ha spiegato che ora sta molto meglio ma che non può permettersi di abbassare la guardia: “Il mio cuore è al 95%, ma c’è un 5% che mi richiede una maggiore attenzione, vedremo. Farò nuovi esami tre tre mesi”.
Nell’intervista il chitarrista ha anche affrontato il tema del Coronavirus, ipotizzando di averlo contratto anche lui quando si trovava in tour a gennaio.Avevo una brutta tosse. È possibile che abbia contratto il Covid all’inizio del tour in Corea, Giappone e Australia”– ha spiegato – “L’ho superato ma potrebbe aver addensato il sangue, è uno degli effetti possibili. Questo potrebbe essere stato il fattore scatenante che mi ha dato l’attacco di cuore. Il Coronavirus fa paura. Stiamo facendo molta attenzione, sia io che Anita. Non esco quasi mai. Il mondo sta vivendo un momento molto difficile”.
Foto: Brian May e la moglie Anita Dobson, via Instagram
