“Non era assolutamente previsto e forse abbiamo esagerato… ma ci è piaciuto moltissimo”. I Måneskin hanno festeggiato la chiusura a Las Vegas del loro tour americano e l’hanno fatto da vere rockstar. A fine concerto Thomas e Victoria hanno spaccato i loro strumenti sul palco.
Non sono stati i primi e non saranno certo gli ultimi a farlo. Quello di distruggere le chitarre sul palco – da Pete Townshend dei The Who, a Jimi Hendrix, passando per Mike McCready dei Pearl Jam e persino Manuel Agnelli – è un rito del rock che ha una lunga storia alle spalle, eppure c’è chi ancora si indigna. Con i Måneskin, poi, questo tipo di reazione era prevedibile dal momento che oltre ad avere tantissimi fan in tutto il mondo hanno anche altrettanti hater.
“Questo è troppo. Molti ragazzi potrebbero seguirne l’esempio”, ha scritto un utente. “Al posto di distruggere quei bellissimi strumenti potrebbero darli a qualcuno oppure metterli all’asta per beneficenza”, gli ha fatto eco un altro. E ancora: “È irrispettoso verso chi si fa debiti per acquistarne uno strumento”, “Questa cosa la trovo penosa. Si vede che si sono dimenticati di quando suonavano per strada e non potevano permettersi strumenti di un certo livello. Bisognerebbe non dimenticarsi mai da dove si è partiti”, “Chi ci pensa a chi ha investito tempo e lavoro in quegli strumenti?”.
Ne hanno parlato anche i nostri Paolo Piva e Elisabetta Sacchi:
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