L’intervista di Lorenzo Jovanotti a “Belve” continua a far discutere. Il cantante, intervistato da Francesca Fagnani, si è lanciato in abbinamenti musicali piuttosto arditi, come ad esempio sostenere che a Mozart potrebbe piacere “Sesso e Samba” di Tony Effe, o che “Gloria” di Umberto Tozzi non ha nulla da invidiare alla “Locomotiva” di Guccini.
L’intento di Jovanotti era sicuramente quello di trasmettere tutta il suo enorme amore per la musica, ribadendo che questa non ha confini e non merita di essere rinchiusa in etichette troppo rigide. Pare che questo concetto Francesco Guccini l’abbia capito, ma ci ha tenuto a fare qualche precisazione.
Francesco Guccini risponde al commento di Jovanotti su “La Locomotiva”
Intervistato da Marco Carrara a “Timeline”, su Rai 3, al cantautore è stato chiesto cosa pensasse di questo paragone. Guccini ha ribadito che “Gloria” è una bella canzone, ma è diversa da “La locomotiva”. Non vuole far passare il messaggio che esistano canzoni di classe A o di classe B. Non vuole nemmeno scomodare parole importanti come “cultura” o simili, ma ci tiene a ricordare che molte delle sue canzoni hanno alle spalle delle letture e un mondo di riferimento che in “Gloria” non trova. Ecco le sue parole:
“La Locomotiva è una canzone di andamento popolare, quindi potrebbe facilmente essere presa come canzone popolare. È una canzone semplice. Nella sua complessità, è una canzone semplice. Ma dietro tante mie canzoni ci sono dei libri, ci sono delle letture. Non vorrei usare una parola grossa come ‘cultura’, ma c’è cultura. Gloria è una bella canzone, una canzone che si ascolta volentieri, però non c’è una storia dietro, non c’è qualcosa che si chiama cultura o i libri che ci sono stati letti. C’è un lavoro intellettuale dietro certe canzoni, e non voglio fare distinzioni di classe A, classe B, eccetera. Però, c’è tutto un mondo diverso che dietro Gloria non c’è. Anche se è una bella canzone.”
Foto: Rai / LaPresse