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Addio al papà di Cesare Cremonini: e lui lo ricorda con parole dolcissime

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Pubblicato il 18/09/2019
Di Team Digital
Addio al pap di Cesare Cremonini e lui lo ricorda con parole dolcissime

Cesare Cremonini e suo fratello Vittorio, ricordano così il papà amato da tutti.

Si è spento il papà di Cesare Cremonini: papà di Cesare appunto, e di suo fratello Vittorio. Papà Giovanni – così si chiamava – aveva 95 anni ed è stato lo storico medico di famiglia del comune di San Lazzaro di Savena. Uomo amato, classe 1924, ha iniziato a esercitare come medico di famiglia dal 1952 finché non è arrivato il momento della pensione. Persona a cui tutti si rivolgevano, stimato e a cui la gente voleva veramente bene. Ma tra tutti, appunto, c’erano i due figli, Cesare e Vittorio. E queste sono le parole con cui il cantante – a nome anche del fratello – ha ricordato il papà.


Eri nostro padre, mio e di mio fratello Vittorio, ma anche “al dutåur”, il dottore, per tutti gli altri. Scegliesti un angolo del mondo per cominciare. Un posto dove nessuno prima di allora aveva mai visto un medico. E dopo tutta una vita dedicata agli altri, hai visto? Oggi in tantissimi vogliono dirti grazie. Al posto mio avresti di sicuro smorzato l’emozione con uno dei tuoi proverbi. I tuoi pazienti sono stati i tuoi figli e io sono orgoglioso di essermi sentito pari a loro. Da ogni visita notturna tornavi con un regalo per me e mio fratello, e mi raccontavi chi erano le persone che avevi guarito. Ci hai insegnato così il valore dell’uguaglianza e della gratitudine nel fare parte di una comunità. Mi hai visto partire da un pianoforte più alto di me, appoggiato a un muro di casa, dove mi chiedevi di suonare la sera per toglierti la stanchezza, e mi hai visto arrivare dove ho sempre sognato.

Non smetterò mai di pensarti e cantarti, perché con te il mondo era più bello. Ma se una canzone che stia al posto tuo non c’è, eccola qua. È come se fossi con me. Ciao babbo.

Cesare e Vittorio.


Addio al papà di Cesare Cremonini: e lui, lo ricorda con parole dolcissime
















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Eri nostro padre, mio e di mio fratello Vittorio, ma anche “al dutåur”, il dottore, per tutti gli altri. Scegliesti un angolo del mondo per cominciare. Un posto dove nessuno prima di allora aveva mai visto un medico. E dopo tutta una vita dedicata agli altri, hai visto? Oggi in tantissimi vogliono dirti grazie. Al posto mio avresti di sicuro smorzato l’emozione con uno dei tuoi proverbi. I tuoi pazienti sono stati i tuoi figli e io sono orgoglioso di essermi sentito pari a loro. Da ogni visita notturna tornavi con un regalo per me e mio fratello, e mi raccontavi chi erano le persone che avevi guarito. Ci hai insegnato così il valore dell’uguaglianza e della gratitudine nel fare parte di una comunità. Mi hai visto partire da un pianoforte più alto di me, appoggiato a un muro di casa, dove mi chiedevi di suonare la sera per toglierti la stanchezza, e mi hai visto arrivare dove ho sempre sognato. Non smetterò mai di pensarti e cantarti, perché con te il mondo era più bello. Ma se una canzone che stia al posto tuo non c’è, eccola qua. È come se fossi con me. Ciao babbo. Cesare e Vittorio.


Un post condiviso da cesarecremonini (@cesarecremonini) in data: 18 Set 2019 alle ore 5:08 PDT





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