Il nostro Paese è sempre più green e nel solo 2022 sono triplicate le richieste per fonti rinnovabili, come riportato da E-Distribuzione. Un trend che si prospetta cresca, spinto dalla crisi energetica così come dalla maggior sensibilità verso l’ambiente che sempre più persone provano.
L’Italia, come altri paesi europei, è pronta per la transizione ecologica ma non tutti i cittadini e le cittadine lo sono, anche a causa di una forte disinformazione veicolata tramite i media e i social e alcuni pregiudizi che sono difficili da scardinare. Vediamo insieme 5 tra i pregiudizi più comuni sulle energie rinnovabili.
Rinnovabili: i 5 principali pregiudizi spiegati
Spiegati da Italy for Climate, iniziativa della Fondazione per lo sviluppo sostenibile che ha l’obiettivo di promuovere l’attuazione di una Roadmap climatica per l’Italia, ecco i 5 pregiudizi sulle fonti rinnovabili:
- “Le rinnovabili sono e rimarranno marginali”: non è vero, perché 8 kw su 10 impianti di generazione elettrica installati ogni anno sono rinnovabili.
- “Le rinnovabili costano troppo”: anche questo non è corretto, 1 kw prodotto da eolico o fotovoltaico costa 5 centesimi di euro, meno della metà rispetto a fossili e nucleare in Europa.
- “Le rinnovabili fanno male a economia e occupazione”: falso, entro il 2030 saranno 14 milioni i nuovi posti di lavoro nel mondo, contro i 5 milioni persi nell’industria di combustibili fossili.
- “Le rinnovabili rovinano il paesaggio”: in realtà servirebbe solo lo 0,7% del territorio nazionale per sostituire tutti gli impianti fossili con pannelli fotovoltaici. Anche questo è un pregiudizio.
- “Le rinnovabili ci fanno restare al buio”: sfatato anche questo pregiudizio, già oggi ci sono Paesi che producono elettricità per oltre il 90% da fonti rinnovabili anche in Europa.
Non c’è pregiudizio che tenga, se vogliamo contrastare gli effetti della crisi climatica la strada verso le rinnovabili è un passo fondamentale che è necessario fare ora.
Foto: Ashes Sitoula – Unsplash
