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L’aeroporto di Bari sperimenterà la produzione di energia dagli scarti degli ulivi

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Pubblicato il 02/01/2024
Di Team Digital
Laeroporto di Bari sperimenter la produzione di energia dagli scarti degli ulivi


Se pensi alla Puglia che cosa ti viene in mente? Sicuramente il mare cristallino, la focaccia pugliese, ma anche uno dei simboli per eccellenza della regione: l’ulivo. Ogni anno gli ulivi vengono curati e potati per permetterne una crescita sana e la produzione del delizioso olio, ma che cosa si fa con gli scarti? Normalmente vengono bruciati o lasciati a deperire. Ora però, dall’aeroporto di Bari, arriva una nuova soluzione che darebbe agli scarti dell’ulivo una nuova funzione molto green.


Gli scarti dell’ulivo per produrre energia: l’idea dell’aeroporto di Bari


L’Università di Bari ha condotto una ricerca per valutare la fattibilità, sia dal punto di vista energetico che economico, per utilizzare gli scarti della potatura degli ulivi come fonte di energia. Si tratterebbe della prima idea di economia circolare per utilizzare questo scarto e ricavarne un nuovo utilizzo. La ricerca ha dimostrato come l’impiego di un’unità ORC (Organic Rankine Cycle) da 280 kWe possa soddisfare non solo il fabbisogno termico e di raffreddamento degli edifici dell’Aeroporto di Bari, ma anche contribuire significativamente alla produzione di energia elettrica.


È una soluzione economicamente vantaggiosa ma anche sostenibile; si stima che in soli 6 anni si andrebbe a pareggiare il costo impiegato per questa nuova soluzione e, naturalmente, si avrebbe quasi da subito un ritorno in termini di emissioni di CO2.



Foto di Anna Gru e di Janine Joles su Unsplash


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