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Firmato il protocollo per i vaccini nelle aziende: si partirà a maggio

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Pubblicato il 08/04/2021
Di Team Digital
Firmato il protocollo per i vaccini nelle aziende si parte a maggio

Il nuovo protocollo aiuterà le aziende a fare richiesta per i propri dipendenti e velocizzerà la campagna vaccinale

A partire dal mese di maggio sarà possibile vaccinarsi anche in azienda. Come spiega il Sole 24 Ore, il 6 aprile 2021 è stato sottoscritto il “Protocollo nazionale per la realizzazione dei piani aziendali finalizzati all’attivazione di punti straordinari di vaccinazione anti SARS-CoV-2/ Covid-19 nei luoghi di lavoro”. Il protocollo è stato firmato dal ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali, oltre che da Confindustria, da Abi, da Confprofessioni e dai sindacati.


L’obiettivo è quello di velocizzare ulteriormente la campagna vaccinale. All’interno del testo le aziende troveranno tutte le indicazioni da seguire e le regole a cui sottostare. I datori di lavoro potranno proporre la propria azienda all’ASL di riferimento per predisporre dei punti straordinari di vaccinazione contro il Covid-19. I costi per la realizzazione e la gestione dei piani aziendali, inclusi i costi per la somministrazione, sono a carico del datore di lavoro mentre la fornitura dei vaccini, dei dispositivi per la somministrazione o gli strumenti per la registrazione delle vaccinazioni eseguite sarà a carico del Servizi sanitari regionali.


Fin dai primi punti del protocollo, viene chiarito subito che somministrazione del vaccino sarà fatta solo ai lavoratori che ne faranno richiesta. Così ha commentato il presidente di Confprofessioni Gaetano Stella: “Il protocollo sulle vaccinazioni, che andrà a integrare il protocollo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sottoscritto nell’aprile 2020, mira ad accelerare la realizzazione del piano vaccinale per garantire una vera ripartenza, con la riapertura in sicurezza delle attività commerciali e produttive sull’intero territorio nazionale”.


Come spiega Repubblica, se il vaccino verrà svolto in sede durante gli orari tradizionali sarà conteggiato a tutti gli effetti come orario di lavoro, mentre i giorni successivi necessari a smaltire eventuali effetti avversi saranno considerati giorni di malattia. La partenza a maggio garantirebbe il superamento delle fasce d’età, sempre che non si verifichino ritardi nel piano vaccinale e che per tale mese tutti gli over 70 siano stati vaccinati.



Foto: LaPresse


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