C’è chi ama talmente tanto il proprio amico a quattro zampe che non vuole staccarsi da lui nemmeno quando va a dormire. Dormire con cani e gatti, però, fa bene oppure fa male? Una ricerca dell’Università australiana del Queensland ha usato per la prima volta quella che si può definire una co-registrazione polisonnografica dell’essere umano e del cane durante il sonno per stilare i pro e contro del dormire insieme ai nostri amici a 4 zampe. Vediamoli.
Anna Pettinelli e Sergio Friscia hanno chiesto a un veterinario – il dott. Mauro Cervia – se effettivamente fa bene oppure no, dormire accanto al proprio animale domestico. Questa è la sua intervista che potete vedere e ascoltare qui.
I pro del dormire con cani e gatti
Intanto, lo conferma lo studio, dormire insieme al proprio cane o al proprio gatto avrebbe degli indubbi benefici dal punto di vista dell’umore; sono molte le persone single che combattono la solitudine grazie alla compagnia del proprio animale domestico e la ricerca ha evidenziato come la vicinanza al proprio amico aumenterebbe l’ossitocina, l’ormone della felicità e farebbe calare la pressione sanguigna.
Inoltre, secondo i ricercatori americani, è utile anche in disturbi del sonno come le apnee, la narcolessia o gli incubi da disturbo post-traumatico da stress.
I contro del dormire con i propri animali domestici
Tuttavia – sempre secondo la ricerca dell’Università australiana del Queensland – c’è un contro che si riflette soprattutto sull’animale domestico; in alcuni casi questi ultimi non riescono a dormire bene e potrebbero diventare aggressivi o violenti durante il sonno, perché svegliati a loro volta dal sonno inquieto del loro vicino umano.
Un altro fattore di contro è quello che vede il cane e il gatto sempre in stato di allerta e solo per il 20% del sonno notturno umano anche loro dormono. Un comportamento retaggio di quando vivevano nella natura e dovevano rimanere in allerta per eventuali pericoli; questo inevitabilmente disturberà il sonno del padrone.
Valgono di più i pro o i contro? Dipende sempre e comunque da come il cane è stato addestrato nel vivere con l’essere umano di riferimento e in casa, come sottolineano i ricercatori.
Foto di Jamie Street su Unsplash