“Il primo amore non si scorda mai” e i Déjà vu!
Almeno una volta nella vita è capitato a ciascuno di noi di provare quello che comunemente viene indicato come déjà vu. Quella sensazione di aver già vissuto una determinata situazione, o esperienza, che realisticamente non abbiamo mai vissuto. Pare che il 60% delle persone considerate “normali” vive queste sensazioni nel corso della loro vita.
Riprodurre il déja vu in laboratorio è difficilissimo e una vera spiegazione scientifica allo stato attuale manca. Quello che fino ad ora si sa è che alcune crisi epilettiche originano con una sensazione di déjà vu partita da scariche elettriche del lobo temporale, una zona laterale del cervello. Come sappiamo, però, i déja vu sono presenti anche nella vita di chi non soffre di epilessia.
Alcune ipotesi sono interessanti. La prima ipotizza che durante il sonno, nei nostri sogni, si imprimono nella memoria profonda a lungo termine delle sensazioni non generate nei momenti di veglia, ma nei momenti in cui siamo inconsapevoli durante il sonno. La seconda ipotesi presuppone che il ricordo riaffiori dalla memoria genetica, ossia la memoria che si è formata nei nostri progenitori. Uno stimolo ambientale molto forte ha modificato il DNA dei neuroni della memoria permettendo il passaggio di quel ricordo da una generazione all’altra in maniera inconsapevole.
Tutte e due le teorie conferiscono al déjà vu un ruolo profondo che possa portare a livello conscio contenuti arcaici. La sensazione è così profonda da farci visualizzare anche il volto del primo amor, non solo il nostro, ma anche del nostro bisnonno.