L’atmosfera del Sole non era mai stata osservata così da vicino: le straordinarie, nuove immagini arrivano grazie al lavoro di Solar Orbiter, sonda di NASA e dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) che a bordo ha anche strumenti italiani. Il 26 marzo scorso, la navicella era nel punto più vicino alla nostra Stella, più precisamente all’interno dell’orbita di Mercurio e a circa un terzo della distanza dal Sole alla Terra; qui ha quasi raggiunto una temperatura di 500°C, ma è poi riuscita a raffreddarsi grazie alle tecnologie innovative di cui è costituita.
Grazie a questo avvicinamento al Sole, uno degli strumenti che fanno parte del carico scientifico della stessa sonda Solar Orbiter – il coronografo Metis, con tecnologia italiana – è riuscito a catturare delle immagini sensazionali, che ci mostrano la Stella come mai vista prima d’ora: vortici di gas, lunghi filamenti ed enormi brillamenti.
Il Metis è italiano, visto che è nato dalla collaborazione tra Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf), Università di Firenze e Padova, Istituto di Fotonica e nanotecnologie del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr-Ifn) e da un consorzio industriale formato da OHB Italia e Thales Alenia Space Italia, Metis è stato finanziato e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana (Asi).
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— ESA's Solar Orbiter (@ESASolarOrbiter) May 19, 2022
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Queste immagini rappresentano solo un primo passo verso le nuove ricerche sui processi fisici che determinano l’accelerazione del vento solare e i fenomeni impulsivi, ma è anche di grande importanza per cercare di imparare a sviluppare la meteorologia solare.
Immagine di copertina: ESA, via Flickr
