Parte da Maurizio Parodi – di professione Dirigente Scolastico – il decalogo per i compiti a casa dei nostri figli. Un decalogo inviato al ministero, rispettivamente al Ministro e al Sottosegretario all’Istruzione. Il motivo? Non esiste nulla che regolamenti i compiti a casa, se non il buon senso dei singoli insegnanti. Buon senso che non è sempre così buono e magnanimo, secondo molti genitori.
Il decalogo regola compiti: 10 regole che potrebbero diventare un decreto
1. Gli insegnanti che assegnano compiti a casa devono correggerli tutti, altrimenti non ha senso farli.
2. I docenti che scelgono di assegnare compiti devono preparare in modo adeguato gli studenti affinché possano svolgerli autonomamente
3. I compiti a casa non devono avere voti, perché l’insegnante non saprà mai come sono stati svolti e da chi.
4. Eventuali compiti non terminati non devono essere “recuperati” sacrificando le pause di ricreazione, né devono esserci “sanzioni disciplinari” che ne riducano il tempo o la eliminino.
5. Compiti che non vengono svolti per assenza non vanno recuperati.
6. Le giustificazioni dei genitori devono essere ritenute valide senza ripercussioni sugli studenti (come rimproveri o punizioni), che sarebbero offensive per i genitori e degradanti per i ragazzi.
7. Le classi a tempo pieno non devono avere compiti, perché le attività didattiche devono terminare nelle 8 ore previste.
8. Coloro che sceglieranno di assegnare compiti a casa dovranno verificare prima che gli impegni richiesti non superino un tempo (in minuti) di:
-10 per la prima elementare
-20 per la seconda e la terza elementare
-30 per la quarta e quinta elementare
-40 per la prime media
-50 per la seconda media
-60 per la terza media
9. Nel fine settimana e durante le vacanze non devono essere assegnati compiti per garantire agli studenti il diritto al riposo e la possibilità di dedicarsi ad attività ricreative.
10. Non si devono assegnare i “compiti per le vacanze”, per i motivi del punto 9 e per la natura stessa dell’ossimoro che si crea tra la parola “compiti” e “vacanze”.