Capita a tutti i genitori di ritrovarsi di fronte al proprio figlio piccolo che in preda alla disperazione urla “Non è giusto!“. Come se avesse subito l’ingiustizia più atroce dell’universo. Una vittima incompresa. Solo e indifeso contro il mondo. Per cosa? Piccole banalità che però per i piccini sono immense. Alcune volte però il loro “non è giusto” potrebbe essere più che ragionevole, come quando c’è qualcuno non rispetta le regole del gioco: la cosa è inammissibile per i piccoli.
“Non è giusto!” e via a urla e singhiozzi che sembrano non avere più fine. Cosa fare per cercare di ristabilire l’equilibrio?
Si possono mettere in pratica alcune strategie che aiutano a far capire ai bambini quale sia il giusto senso di giustizia per cui battersi.
Strategie per evitare il “Non è giusto!”
Dividere le cose semplici. Ad esempio una torta: “uno la taglia, l’altro sceglie la fetta“. In questo modo nessuno dei bambini sente di subire ingiustizie.
Dividere i giochi. “Lui prende quello e tu prendi questo” anche così si mettono a tacere inutili dispute tra fratellini, accontentandoli entrambi. Se poi proprio non accettano, si può passare alla proposta di “scambio dei giochi” “tu gli dai quello e lui di da quell’altro“.
Dividere i compiti. Come quello di rimettere a posto i giochi: “Lui mette in ordine questa parte e tu quest’altra” con il lavoro equamente diviso il senso di giustizia è salvo.
“L’asta”. Per ricevere un premio (che sia la scelta del cartone animato da guardare in tv oppure chi sia il primo a giocare a quel videogioco) la strategia da mettere in atto è quella di iniziare un’asta. Chi offre di più in termini di impegno e rispetta la promessa, avrà la precedenza su ciò che desidera. In questo modo ci si concentra anche sulle loro esigenze individuali.
Fonte New York Times