Superare un tradimento non è mai facile: c’è chi vuole umiliare il proprio ex in modo plateale, mettendolo imbarazzo con ironia o chi sceglie di concentrare tutto in un libro con la possibilità che diventi un best seller. Kevin Howard, un uomo della Carolina del Nord, ha preferito portare l’amante della sua ex moglie in tribunale e ottenere un risarcimento di 750.000 dollari.
Il giudice ha avvalorato la tesi del suo avvocato che accusava l’amante di “alienazione di affetto”, ovvero di aver allontanato la moglie distraendola dall’affetto del marito. Dopo 12 anni di matrimonio, Kevin aveva fatto di tutto per salvare la propria relazione, chiedendo anche l’aiuto ad un consulente matrimoniale. Quando, poi, la separazione è stata ufficiale ha deciso di ingaggiare un investigatore privato, scoprendo che la moglie lo tradiva da tempo con un altro.
Si è affidato quindi a Cynthia Mills, un’esperta in casi di “alienazione di affetto” che, secondo una legge che varia da stato a stato, può essere riconosciuta ufficialmente come la causa della fine di un matrimonio. Certo non è facile dimostrarlo: è necessario documentare che la coppia era felice prima che il tradimento avvenisse e che sia stato proprio l’amante a rovinare la relazione.
L’avvocato ce l’ha fatta, garantendo al suo assistito una cifra esorbitante. L’uomo, però, ha dichiarato che il suo interesse non erano i soldi ma avere un risarcimento per la perdita di un legame per lui “sacro”. “Era un collega di mia moglie al lavoro” – ha detto Kevin intervistato dalla CNN – “Abbiamo passato del tempo insieme, lo consideravo un amico. Credo nella santità del matrimonio e credo che le conseguenze di quello che hanno fatto devono essere chiare non solo dal punto di vista religioso, ma anche da quello legale”.
Foto di Tomislav Jakupec
