Ed eccoci ad Albert Einstein – proprio mr. e=mc² – nato ad Ulma il 14 marzo 1879. Nel 1905 Albert Einstein (ehi, aveva 26 anni!) presenta con l’articolo Zur Elektrodynamik bewegter Körper (elettrodinamica dei corpi in movimento) la relatività ristretta, detta anche relatività speciale. Perché sì, le grandi scoperte le facciamo da giovani. Eppure, dal punto di vista iconografico, succede che ci ricordiamo dei grandi scienziati con delle immagini che non li rappresentano mai al tempo delle più celebri scoperte: invece, direbbe qualcuno, dovremmo ricordarci delle persone che cambiano la nostra vita, con il volto di quanto effettivamente l’hanno cambiata. Ma è una questione ben piantata nelle radici del tempo e della nostra cultura: l’iconografia – nella storia – ha sempre dipinto, ritratto o immortalato i grandi uomini consegnandoli alla storia per come li abbiamo visti l’ultima volta e non col volto di quando la storia l’hannno cambiata.
Questa è la fotografia più celebre di Albert Einstein. Ma qual è la sua storia? Come detto Einstein scoprì la relatività all’età di 26 anni, mentre questa celebre foto lo immortala durante il banchetto realtivo ai festeggiamenti del suo 72esimo compleanno all’Università di Princeton. I fotografi insistevano affinché il professore concedesse loro altri sorrisi per le fotografie, e lui – spazientito – si voltò regalando loro una linguaccia. Grandi risate, certo. Ma uno – e uno soltanto – fra tutti quei fortografi ebbe la prontezza di fare lo scatto più importante: si chiamava Arthur Sasse. La foto piacque moltissimo allo stesso Einstein che la usò per spedire gli auguri a tutti gli amici più cari, quando si dice che il genio si nasconde nell’autoironia. Va da sé che questa foto, venne battuta all’asta per la cifra di 72.300 dollari, diventando così la foto più cara tra quelle che ritraggono il celebre fisico, consegnandolo non solo alla storia della scienza, ma anche alla cultura del pop.
Einstein aveva 26 anni quando spiegò la relatività. E questo era il suo aspetto nel 1905: