Come reagireste se, aprendo il vostro rubinetto di casa, scopriste che il lavandino si riempie di birra o di vodka? Per qualcuno potrebbe sembrare un sogno, in realtà è stata un’esperienza tutt’altro che piacevole. I residenti di un condominio nella città di Chalakudy, nel Kerala, stato dell’India meridionale, hanno sporto denuncia perché, per 24 ore, sono rimasti senza acqua dolce.
Alcuni condomini si sono lamentati perché l’acqua uscita dai rubinetti aveva un cattivo odore, richiedendo così l’intervento della polizia. È emerso che il pozzo di acqua corrente che riforniva il palazzo era stato inquinato da circa 6.000 litri di alcolici, principalmente birra e vodka. Il proprietario dell’edificio, Joshy Malliyekkal, ha scoperto che i responsabili erano alcuni funzionari del dipartimento delle accise che hanno voluto liberarsi di un carico di liquori confiscati in un bar nelle vicinanze. Il vice commissario del dipartimento ha ammesso di aver fatto scavare una fossa nei pressi del palazzo e di aver fatto versare 2000 bottiglie confiscate. L’alcool ha corroso il muro di terra che proteggeva la fossa idrica, andando a contaminare l’acqua.
Al momento non è stato chiarito se sono state violate violate delle norme della legislazione ambientale indiana. I funzionari hanno provveduto immediatamente a ripulire il pozzo ma Joshy Malliyekkal ha ribadito che procederà legalmente contro i responsabili: “Presenteremo reclami al ministero della sanità, al comune, al commissario di polizia di Thrissur e ai parlamentari” – ha detto in un’intervista al sito The News Minute – “Vogliamo che azioni come queste non rimangano impunite”.
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