“Chiunque dovrebbe indossare ciò che vuole” con questo motto la blogger femminista “Eretica” pubblica una foto delle sue gambe non depilate. Una scelta che ancora una volta divide il web.
Non è la prima e né sarà l’ultima volta che si cerca di rompere definitivamente quei canoni estetici femminili imposti e di cui sempre più ragazze sembrano essere stufe. C’è voglia di un “ritorno alle origini” senza “regole di bellezza”, perchè non sarà una gamba non depilata a rendere meno bella una persona. Basta dunque con cerette, rasoi, creme depilatorie e quant’altro possa estirpare quegli “odiosi” peli e via libera all’hashtag #shortspertutti.
La foto è stata pubblicata sulla pagina Facebook Abbatto i Muri che si propone di essere “uno spazio aperto sul femminismo della terza onda”.
Nonostante i dibattiti scatenati (c’è chi approva e fa lo stesso, chi invece non riesce ad apprezzare – visivamente – la scelta) l’autrice con orgoglio racconta il suo riscatto:
“Queste sono le mie gambe: pallide, e con tanti, tanti peli scuri. Sono sempre stata una ragazza pelosa, ho peli, e molti, sul sedere, sul collo, sulla schiena, sulle braccia, su queste mie amatissime gambe. Non ho mai vissuto la depilazione come una scelta, ma come una coercizione sociale. Se non mi depilavo le braccia, c’era sempre qualcuno pronto a fare qualche commento cattivello. E allora lo facevo, anche se silkepil e ceretta facevano un male cane e il prurito post lametta era insopportabile. Lo facevo anche se lo vivevo come un atto di odio di sè, di rifiuto del mio corpo. Era una stigmatizzazione di una caratteristica in sé per nulla dannosa, l’identificazione del mio corpo naturalmente florido (il mio ragazzo dice come una foresta, come un fiume), con qualcosa di sporco e maligno. Questa è la prima estate in cui oso mettermi gli shorts senza sentirmi costretta a sottopormi a questo processo di odio. Sono felice! Mi piacciono le mie gambe, mi piacciono i miei peli, mi sento piena di me, straripante di me. E mi sento finalmente di poter scegliere. #shortspertutti“.