Mestre – Burla e sessismo? Grazie dunque, ma grazie, no. Un ‘no’ oltretutto bello grosso, è arrivato da un locale di Mestre, locale in cui il proprietario ha fatto quel che di norma mai nessuno fa: ascolta quel che è successo, prende il diretto interessato (e relativi amici) e con garbo li fa accomodare, fuori dal locale. Sembrerebbe una storia come tante altre, ma non lo è. Esattamente come la sensisibilità individuale, che non è uguale per chiunque e in ogni dove.
Stefano Ceolin, proprietario del ristorante ‘Il Palco di Mestre’ ascolta uno di quei commenti sessisti che troppe volte offendono – o forse meglio dire colpiscono – la sensibilità delle cameriere dei locali: “Scusa, ma la prossima volta che passi puoi sculettare anche tu come quella?”.
Risultato: il ristoratore a questo punto,va dal diretto interessato e non pago, accompagna all’uscita lui e anche i sei amici che erano con lui. Il motivo? Potevano redarguirlo, potevano far in modo che quanto meno il ‘brillante’ della situazione si scusasse, e invece no. Tutti in prima fila.
Ma non è stata una ‘piazzata’ come dirà Ceolin sul suo profilo Facebook:
È vero che al protagonista della vicenda è stato chiesto di alzarsi dal tavolo per spiegargli quanto è stato riportato e che a quel tavolo non si è più riaccomodato. È vero, poi, che la stessa spiegazione è stata fornita agli altri commensali e soprattutto è vero che io credo si sia trattato di un esempio di sessismo strisciante per come radicato -lo dico io- nella nostra cultura. Lo preciso soprattutto in considerazione del fatto che leggo che per taluni una qualche reazione violenta, addirittura manesca, avrebbe comunque ricevuto plausi e apprezzamenti. Il che non mi trova d’accordo per un altrettanto fondante valore che è quello del buon senso. Penso che quanto è stato detto all’autore della “prodezza” e l’avergli comunicato che non avremmo gradito in futuro la loro presenza e che non avremmo neppure preteso il pagamento dei pasti consumati sia già una presa di posizione più che sufficiente.
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