Huta, Yemen – Si riaccende drammaticamente la tensione del conflitto in Yemen. Almeno 20 persone sono morte nel corso di un attacco contro la sede dell’amministrazione locale della provincia di Lahj, nella città di Huta, nel sud del paese.
L’attacco è iniziato quando un miliziano islamista alla guida di un’auto imbottita di esplosivo si è lanciato contro l’ingresso di un ufficio governativo della capitale provinciale di Lahj. Nel varco si sono gettati diversi guerriglieri armati, tre dei quali muniti di cinture esplosive, che hanno attaccato l’edificio. Tra le vittime si contano dieci miliziani islamisti, tra cui l’attentatore suicida, sei soldati e quattro civili. Le autorità di Lahj hanno accusato al Qaida di avere organizzato l’attacco.
“Gli assalitori si sono presentati ai cancelli per essere perquisiti e quando i militari di guardia hanno cominciato le operazioni, hanno lanciato un’auto contro il cancello” ha dichiarato Saleh al-Sayid, responsabile della sicurezza della provincia di Lahj. “I guerriglieri hanno poi assaltato gli edifici da più direzioni e sono entrati nel gabinetto medico. Ma, con l’aiuto di Dio, li abbiamo affrontati e uccisi”.
Intanto, secondo quanto riportato dal Washington Post, il presidente statunitense Donald Trump starebbe valutando la possibilità di annullare le restrizioni imposte da Barack Obama al coinvolgimento militare degli Stati Uniti nella guerra in corso da due anni nello Yemen. La Casa Bianca, con il supporto di diverse agenzie governative, starebbe mettendo a punto una valutazione del conflitto prendendo in considerazione la revoca delle restrizioni dell’era Obama al sostegno militare di Washington ai paesi del Golfo, impegnati a domare la rivolta dei ribelli sciiti huthi.
