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Wwf denuncia: stop spiaggiamenti di tartarughe marine

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Pubblicato il 22/06/2017
Di Team Digital
Wwf denuncia stop spiaggiamenti di tartarughe marine

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Roma – Non si arrestano gli spiaggiamenti di tartarughe marine morte tra Chioggia e Comacchio, nell’area del Parco Regionale Delta del Po. Le cause, denuncia il Wwf, potrebbero essere legate alla pesca a strascico, e dunque al fenomeno del bycatch, la cattura accidentale di specie non bersaglio di pesca: le tartarughe marine muoiono perché non riescono a tornare a galla per respirare.


Ogni anno si stima che nel Mediterraneo circa 150mila tartarughe marine finiscano vittima degli attrezzi da pesca. Ma c’è anche un altro problema: molte tartarughe marine sembrano essersi insediate nelle lagune costiere, dove trovano abbondanza di cibo. Qui possono incappare nelle reti fisse, arrecando danni alla pesca: purtroppo il rischio che qualcuno possa pensare di “risolvere la questione” da sé esiste e bisogna lavorare insieme ai pescatori per trovare soluzioni condivise che favoriscano la convivenza delle loro attività con la presenza delle tartarughe.


Il Wwf è al lavoro per trovare soluzioni: con il Progetto Life “Euroturtles”, di cui Wwf Italia è partner, si sta sperimentando l’uso di speciali luci al led per permettere alle tartarughe marine di individuare in anticipo le reti e poterle così evitare. L’associazione è presente sul territorio a Venezia e Rovigo dove lavora in strette sinergia con la Capitaneria di Porto, operatori balneari e volontari, garantendo un presidio efficace in caso di ritrovamenti di animali marini in difficoltà.


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