Roma – L’Esa è preoccupata per le politiche spaziali della nuova amministarzione americana. A sottolinearlo il direttore generale dell’Agenzia spaziale europea, Johann-Dietrich Woerner, nel corso dell’audizione, in commissione Attività produttive della Camera nell’ambito dell’esame della
Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al
Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato
delle regioni: Strategia spaziale per l’Europa.
“Noi non paghiamo direttamente i voli – ha spiegato – operiamo sotto l’ombrello della Nasa. Paghiamo con un sistema di baratto; sviluppiamo con i lanciatori americani, un modulo di servizio apposito e otteniamo l’equivalente dei costi per i voli degli astronauti. Adesso con la nuova amministrazione americana non sappiamo cosa accadrà. Che succede se il nuovo presidente degli Stati Uniti decide di non costruire il nuovo sistema di lanciatori? I contratti li abbiamo già ma se il presidente blocca tutto si crea davvero un gran caos, non sono neanche in grado di dirlo. Ma stiamo cercando di rimanere in stretto contatto con la gente della Nasa, nei giorni scorsi uno dei loro direttori associati responsabile per i voli con equipaggio era in Francia, una persona che penso sopravviverà alla transizione dell’amministrazione e mi ha detto che non ci saranno cambiamenti. Ma come sapete in America non si sa cosa succede oggi per domani. Noi cerchiamo di mantenere un buon partenariato ma per questo nuovo sistema di lancio, l’SLS, ci troviamo in una situazione critica cioé senza la componente europea questo sistema non vola. Una situazione difficile, speriamo di poter sopravvivere”.