Roma – Fornire energia e gas in modo innovativo puntando tutto sul web. E’ la scommessa di Wekiwi, startup del Gruppo Tremagi – tra i principali operatori privati del mercato energetico italiano, attraverso l’operatore Illumia di Bologna – che mira a conquistarsi uno spazio nel settore guardando alla clientela digital, a quanti cioè si rivolgono a internet, app e social per soddisfare ogni esigenza. Una fetta di mercato che, almeno in Italia, si presta ad essere terreno di conquista. Ne parliamo con Massimo Bello, fondatore e amministratore delegato della startup.
“Wekiwi è il kiwi dell’energia, un frutto fresco e verde in un settore molto tradizionale. Il nome KIWI include kilowatt, l’unità di misura dell’energia, e WE, perché è social, trasparente, usa i nuovi mezzi di comunicazione. L’idea è nata – spiega Massimo Bello – quando abbiamo visitato il mercato UK e abbiamo visto che lì l’energia si vende soprattutto attraverso il web”.
Un mercato, quindi, diverso dal nostro che è più tradizionale. Wekiwi sembra dunque guardare, come del resto fanno le startup, più che al presente e alla clientela tradizionale, al futuro appena dietro l’angolo. “Oggi Wekiwi ha 3.000 clienti arrivati tutti attraverso il web. Noi contiamo di posizionarci come il principale operatore sul web, in attesa del 2018 quando finirà la maggior tutela, che è il mercato regolato dell’energia, dove oggi ancora si trova la maggior parte dei clienti”. “Contiamo – prosegue Bello – di arrivare a 50.000 clienti nel 2019. Oggi abbiamo già chiuso, oltre a contratti con i privati, interessanti rapporti di collaborazione con aziende come le gelaterie Grom, la catena di pub ‘Panino giusto’, Talent Garden a cui forniamo l’energia rinnovabile con il marchio ‘Wekiwi – energia verde’”.
Tre, sottolinea Massimo Bello, i punti di forza della startup: “Wekiwi è conveniente, social, semplice. Conveniente perché adotta un po’ il concetto delle linee aeree low cost: se il cliente fa delle cose che ci fanno risparmiare, risparmia anche lui. Ad esempio non rivolgersi al call center, usare la fattura online e scegliere la ‘carica’, cioè un importo prepagato che il cliente sceglie da solo, con il quale noi non stimiamo fatture arbitrarie – che è un tipico problema dell’energia – e sul quale il cliente ha uno sconto. E’ semplice – prosegue – perché il cliente ci contatta solo attraverso il web (tramite email, app o social media). Ed è social perché noi divulghiamo attraverso il blog, la newsletter e i social consigli per risparmiare e altre informazioni utili”.
Sul meccanismo della ‘carica’ mensile, Bello aggiunge: “La carica è un importo che sceglie il cliente. Oggi i clienti più che conoscere i loro consumi in termini di kilowatt e di metri cubi, conoscono l’importo mensile che pagano. Quindi noi diciamo al cliente di scegliere un importo mensile che rappresenti la sua spesa tipica e noi su questo importo pratichiamo uno sconto, che riconosce la scelta del cliente di accettare una fatturazione anticipata che semplifica i nostri processi di incasso. Quando il cliente ha i consumi reali, le letture del distributore, conguagliamo la carica. Il grande vantaggio per il cliente è che noi non stimiamo nessuna fattura”. Un modo per educare il cliente al risparmio. “Sì, se il cliente sceglie bene la sua carica ha un risparmio su tutto il suo consumo”.
Per raggiungere i potenziali clienti, Wekiwi non utilizza venditori porta a porta né call center. Punta, anche qui, tutto sul web. “Wekiwi nasce da una frustrazione. Non mi sta bene che energia e gas siano i settori con il più basso grado di soddisfazione del cliente nell’industria dei servizi in generale, quindi anche confrontandosi a banche e assicurazioni. Questo nasce – osserva il fondatore della startup – anche da tecniche commerciali aggressive che sono state adottate negli anni passati, come appunto i venditori porta a porta e i call center che chiamano a casa nelle ore più disparate. Noi ci siamo detti: proviamo a creare un fornitore di energia di cui essere fieri e intanto eliminiamo questi problemi. Accontentiamoci di una crescita graduale, che ha i suoi risultati nel tempo, e utilizziamo solo il web, che consente al cliente di scegliere quello che desidera, e non di ricevere una proposta commerciale aggressiva, e consente di tagliare i costi. E’ proprio grazie al web che abbiamo costi più bassi”.