Ho Chi Minh, Vietnam – La Saigon d’antan, oggi Ho Chi Minh, la capitale economica del Vietnam, è diventata in pochi anni una dei centri più importanti dell’arte graffitara nell’Asia sud-orientale, grazie ai suoi artisti locali d’avanguardia.
Con diverse bombolette spray nello zaino Kong, 21 anni, rischia grosso a dipingere sui muri in un paese dove la censura è sempre pronta a colpire. A modo suo, un atto di sovversione. I giovani vogliono rompere le regole, dichiara, vedere cose più interessanti nelle strade o sui muri. I graffiti servono a esprimere questa voglia di cambiamento.
A Ho Chi Minh sempre più giovani sembrano infatti appassionarsi a mode, come le bici da fuori strada, lo skateboard o la breakdance, importate dallo storico ex nemico d’oltre Pacifico. Ma non è sempre facile.
“La città si sta ingrandendo”, spiega Danny Daos, graffitaro di Ho Chi Minh. “Ci sono sempre più nuovi edifici ma anche più sorveglianza e per noi diventa difficile andare in giro a dipingere”.
Per evitarsi guai, i graffitari dell’ex Saigon evitano di assumere prese di posizione politiche, optando per disegni artistici e ludici al fine di non urtare le suscettibili regole della censura vietnamita. Il pubblico sembra gradire.
“Per me e per molti altri” spiega un abitante di Ho Chi Minh, “queste pitture hanno migliorato l’ambiente urbano e rendono tutto più piacevole e interessante”.