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Un sedere enorme a Londra, tra le opere finaliste al Turner Prize

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Pubblicato il 27/09/2016
Di Team Digital
Un sedere enorme a Londra tra le opere finaliste al Turner Prize

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Roma – Un enorme sedere, cinture di castità sospese in aria attaccate a catene e un’installazione con oltre 20mila sterline. Sono alcune delle opere esposte a Londra, al Tate Britain, fino al 9 gennaio, le finaliste del Turner Prize che ogni anno provoca e divide, suscitando pareri contrastanti anche tra gli amanti dell’arte contemporanea.


Il prestigioso riconoscimento per gli artisti britannici under 50 è intitolato a William Turner e ha oltre 30 anni. Il vincitore sarà proclamato a dicembre e i quattro finalisti sono Michael Dean, Anthea Hamilton, Helen Marten e Josephine Pryde.


Rottami di metallo, un treno ricoperto di graffiti, un collage di opere, ma il pezzo più discusso è quello di Anthea Hamilton, due natiche maschili di quasi 5 metri.


“Spesso qui si iniziano a conoscere gli artisti del futuro – spiega Linsey Young curatrice alla Tate Britain. Le persone che sono oggi al premio sono le stesse di cui si parlerà tra 10, 15, 20 anni”. “Non vogliamo essere provocatori, nemmeno la giuria ha questo intento, ma a volte capita di avere un sedere gigante nella stanza, dipende dall’artista, ma non è qualcosa che cerchiamo per forza”.


E si cerca anche di avvicinare tutti all’arte contemporanea. Il martedì c’è l’iniziativa “paga quello che vuoi” per vedere la mostra. Si possono dare anche 100 sterline, o nulla, dice ancora la curatrice, “speriamo che vengano tanti giovani”.


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