Roma – Tornano le vicende della numerosa famiglia Ferraro. Dal 20 aprile in prima serata su Rai1 arriva la seconda stagione di “Tutto può succedere”, basata sulla serie americana “Parenthood”, con la regia di Lucio Pellegrini e Alessandro Angelini. Tredici serate in cui gli stessi personaggi saranno chiamati ad affrontare nuovi problemi, tra figli cresciuti, equilibri sconvolti, nuovi arrivi e certezze che crollano, sempre sotto la guida dei genitori e nonni, i capifamiglia Licia Maglietta e Giorgio Colangeli.
Dei fratelli Ferraro, Sara, interpretata da Maya Sansa dovrà fare i conti con il ritorno dell’ex marito e i figli Matilda e Tobia De Angelis che diventano grandi e vogliono essere più indipendenti, ma il suo personaggio vivrà un’evoluzione: “L’atteggiamento principale rimarrà quello, è una persona emotiva, empatica, se potesse aiuterebbe tutti, ma la novità è che avrà un ruolo di sostegno e consigliera anche verso i due fratelli che di solito sembrano avere tutta la situazione sotto controllo”. “Sara non sarà la più problematica gliene succederanno di tutti i colori, ma avrà la possibilità di essere quella che protegge e sostiene gli altri, non solo quella che chiede aiuto”.
E se Alessandro-Pietro Sermonti, ex colonna portante della famiglia, si mostrerà più fragile, mentre Carlo-Alessandro Tiberi farà alcuni errori dimostrandosi l’eterno immaturo, Giulia, Ana Caterina Morariu, la sorella in carriera, cambierà completamente e deciderà di prendere in affido un bambino ucraino. “Quest’anno questa donna in carriera abbandonerà un po’ il lavoro concentrandosi su delle scelte da fare per se stessa e nella vita”. “Sicuramente c’è una crescita nella nostra famiglia, per il legame tra me e mio marito e nostra figlia. E loro due saranno molto importanti per me”.
Ma tra relazioni complicate, nuclei allargati problematici e crisi adolescenziali, ciò che conta è la famiglia, che trova il modo di restare sempre unita e sostenersi. E il regista Lucio Pellegrini, sulla scia di “Parenthood” vorrebbe continuare a raccontarne le vicende: “Hanno fatto sei stagioni ma con un numero di puntate che valgono per noi quattro stagioni, quella è l’idea: farne quattro, vediamo se ci riusciremo, deve soprattutto piacere al pubblico la nostra serie”.
“Noi cerchiamo di dare sempre credibilità e creare situazioni in cui il pubblico si possa riconoscere”.
