Asti – Quarta tappa ad Asti per il NienteMale Roadshow, il tour informativo sulla legge 38 del 2010 che stabilisce come la terapia del dolore e le cure palliative siano un diritto del cittadino. Tra i promotori dell’iniziativa nelle province italiane c’è la Pharma di Angelini, presente in Piemonte con Tiziana Carnicelli, responsabile relazioni esterne del gruppo farmaceutico.
“Angelini – ha spiegato – é una delle poche aziende italiane che investe a 360 gradi sul dolore. Lo facciamo investendo in programmi di ricerca su target innovativi, lo facciamo insieme alle istituzioni e agli ordini sanitari per fare cultura sulla terapia del dolore e grazie alla fondazione Angelini investiamo molto nel sociale”.
“Questo NienteMale roadshow – ha continuato Carnicelli – è diventato ormai un movimento di opinione: siamo stati già in tre regioni italiane, nelle Marche, in Calabria, in Puglia e adesso siamo qui in Piemonte. Il roadshow ha due grandi obiettivi: il primo è fare in modo che tutti i cittadini abbiano la consapevolezza che è un loro diritto averne accesso alla terapia del dolore; il secondo è parlare di appropriatezza terapeutica: il dolore va curato nella maniera corretta, con il farmaco giusto al giusto dosaggio, per il tempo più opportuno”
Il Roadshow ha già prodotto qualche risultato? “I risultati – ha sottolineato – li abbiamo già raggiunti, c’é grande affluenza di pubblico. Più di 600 persone oggi e speriamo altrettante in futuro. Alla fine del percorso avremo raccolto più di duemila cittadini, poi ci sono sempre le istituzioni e questa è una grande opportunità, perché anche la politica decide di intervenire su un tema così importante. Ci sono poi gli operatori sanitari e i presidenti delle categorie. Ci sono inoltre i media perché rilanciando la notizia aumentano la divulgazione. Si confermano un anello di congiunzione importantissimo tra l’opinione pubblica e il cittadino. Sì, siamo contenti e i risultati li vediamo già”.
Il roadshow non è nemmeno a metà del suo percorso: “Non è finita qui perché andremo in altre cinque regioni, per finire poi a Roma dove porteremo i risultati dei questionari che stanno compilando i cittadini e che ci restituiscono uno spaccato reale di come la provincia italiana si è strutturata nella sua rete di assistenza al dolore. Poi continueremo a dialogare con le persone che sono venute e faremo piccoli progetti su ogni realta locale, tagliati sul territorio, perché deve continuare. Sì, continueremo”, ha concluso Carnicelli.