Roma – Negli studi di askanews Chiara Lalli, autrice del libro “Non avrai altro dio all’infuori di te”, con introduzione di Carlo Verdone, “Siamo tutti Manuel Fantoni”, edito da Fandango. Lalli si è occupata molto di temi etici, di bioetica, perché in questo libro ha deciso di parlare di mitomani e narcisisti?
“Un po’ per pigrizia, un po’ perché sono divertenti, alla fine ho finito ad affezionarmi a questi narcisisti-mitomani, un po’ cazzari, a Roma siamo più abituati che nel resto del mondo a sentire dei racconti spropositati, gonfiati, e poco aderenti alla realtà. Per pigrizia perché sono ovunque: basta farsi un giro su Internet e puoi trovare un sacco di materiale di studio”.
Verdone nella prefazione dice ‘con Internet la mitomania si è diffusa come un morbo: è la vera patologia collettiva contemporanea? “Adesso ovviamente abbiamo un mondo, uno spazio, che è potenzialmente infinito, quindi questo senz’altro in un gioco di rimandi e di amplificazione ha reso questa tendenza, forse sempre esistente, più visibile, ed è come se avesse dato un fondamento per far sì che queste persone si prendano ancora più sul serio, e quello è un meccanismo molto pericoloso. Se il cazzaro romano è appunto un pallone gonfiato, bonario, c’è poi la versione che crede terribilmente e prende veramente molto sul serio quello che dice, e le sparate che fa, e quello fa veramente molta impressione se provi a suggerire, per esempio, che hai trovato la cura per patologie incurabili, penso a Vannoni e Stamina e tanti altri, per esempio. Quando un mitomane acquisisce un potere, lì è un po’ pericoloso”.
Con i social ovviamente si è diffuso questo narcisismo: le persone sembrano tutte sdoppiate, hanno un Avatar migliore di loro, perfetto, sul social, e poi c’è la realtà. Migliore sia fisicamente sia nella realtà: c’è una forma di schizofrenia? “Sarebbe sempre prudente ricordare che più ti presenti meglio, e spesso inventando, o gonfiando, più quelle volte che capita di vedersi c’è una delusione terrificante perché pensavi di incontrare un individuo alto, bello, e trovi una roba che non ha neanche una forma. E’ anche molto difficile, secondo me, individuare strade per insegnare l’ironia, perché secondo me potrebbe essere questa la risorsa, o l’unico limite”.
Ma c’è un vaccino contro la mitomania? “Chi lo sa? stiamo a vedere, temo di no, forse magari si annoieranno, prima o poi, chi lo sa? Si può sperare che se ti ripeti 280 milioni di volte che sei il più bello del mondo, forse ti viene a noia questa cosa, ma non è detto…”.