Milano – “L’adorazione dei Magi” di Albrecht Durer arriva a Milano in occasione delle celebrazioni per i quindici anni di attività del Museo Diocesano, che coincidono pure con l’inaugurazione del nuovo Complesso museale dei Chiostri di Sant’Eustorgio. Un’occasione per guardare a un dipinto che, in qualche modo, è una summa del Rinascimento europeo. Nadia Righi, conservatore del Museo Diocesano e curatrice dell’esposizione.
“Siamo nel 1504 – ci ha spiegato – Durer dipinge quest’opera in un momento di grandi cambiamenti, anche per l’arte europea, non soltanto italiana. È come se, in qualche modo, fosse una sintesi di quello che era tutto il suo bagaglio culturale, fino a quel momento”.
Un bagaglio che affonda anche nei viaggi di Durer nel nostro Paese, ma la realizzazione del dipinto, poi, si compie a Norimberga, città natale dell’artista.
“Viene nel Nord Italia – ha aggiunto Nadia Righi – vede anche la cultura prospettica di Mantegna, passa sicuramente da Venezia, addirittura quando tornerà verra specificamente per incontrare le novità della pittura veneziana. Però è un artista nordico. Sicuramente l’opera è una sintesi di queste due culture, da una parte c’è una grande monumentalità, c’è una ricerca di impostazione prospettica e di solennità, potremmo dire. C’è sicuramente Leonardo in alcuni aspetti. Ma nello stesso tempo, se noi guardiamo con la lente d’ingrandimento questo dipinto ci accorgiamo che la cultura è sicuramente nordica, attenta ai dettagli, dove ogni dettaglio ha un grande significato”.
E un significato particolare lo ha anche la scelta del tema dell’adorazione dei Magi nella chiesa milanese che proprio conserva le reliquie dei sovrani orientali che la tradizione vuole resero omaggio al piccolo Gesù.
“I Chiostri di Sant’Eustorgio – ha concluso la curatrice – hanno sede nei chiostri della Basilica dei Magi e infatti in questa occasione la mostra ha un proseguimento naturale del percorso nella Basilica dei Magi per vedere il bellissimo reliquiario che viene esposto per l’occasione”.
Proveniente dagli Uffizi di Firenze, il dipinto di Durer resterà esposto a Milano fino al 5 febbraio 2017.