Roma – Ricerca, innovazione e riduzione del danno: questi i temi trattati nel corso del primo simposio organizzato da Philip Morris Italia, affiliata di Philip Morris International Inc, (“PMI”) dedicato alla riduzione del danno da tabacco e ai prodotti a rischio ridotto. Al simposio, intitolato “Harm Reduction: The Scientific Commitment of Philip Morris International Towards Reduced Risk Products”, hanno partecipato rappresentanti del mondo medico-scientifico impegnati per ridurre l’impatto delle malattie correlate al fumo.
Scopo del convegno, tenutosi a Roma, è favorire una discussione
aperta tra gli esperti su come le alternative alle sigarette per
chi non intende smettere di fumare possano giocare un ruolo nella riduzione del danno, nell’impegno per incoraggiare i fumatori a passare a questi prodotti e nel dissuadere i non fumatori dall’iniziare a fumare.
Manuel Peitsch, Chief Scientific Officer di Philip Morris International (PMI) ha presentato il programma scientifico di ricerca e sviluppo che il gruppo sta conducendo da oltre un decennio sui prodotti a rischio ridotto:
“Sono prodotti che da un lato contengono nicotina e danno soddisfazione a chi già fuma, e dall’altro riducono l’esposizione alle sostanze tossiche che normalmente si formano nelle sigarette attraverso la combustione. Hanno l’obiettivo di ridurre il rischio di danni e malattie collegato al fumo”.
La ricerca scientifica di Philip Morris International (PMI) sui suoi prodotti a tabacco riscaldato è giudicata dal gruppo e da diversi esperti come promettente, e punta nella direzione della riduzione del rischio. Umberto Tirelli, direttore del dipartimento di Oncologia Medica al Centro di Riferimento Oncologico (CRO), Istituto Nazionale Tumori di Aviano:
“E’ sicuramente una cosa da seguire con molto favore cercare di fare in modo che la gente innanzitutto non fumi, smetta di fumare nel tempo, ma se non riesce, cosa che molti sperimentano, dar loro la possibilità di non sviluppare malattie oncologiche e cardiovascolari associate al fumo delle sigarette tradizionali, passando invece alle sigarette elettroniche”.
Durante il simposio Peitsch ha illustrato i risultati della ricerca su iQOS, attualmente commercializzato da PMI in numerosi paesi (tra cui Giappone, Italia e Svizzera) come sistema elettronico di riscaldamento del tabacco. Il vapore generato da questo prodotto riduce in media del 90-95% le sostanze dannose o potenzialmente dannose rispetto al fumo delle sigarette tradizionali. Inoltre, dalle misurazioni dei modelli di laboratorio, il vapore è significativamente meno tossico del fumo di sigaretta. Anche rispetto all’esposizione, in due studi clinici della durata di 3 mesi i fumatori hanno ridotto la loro esposizione a 15 costituenti dannosi, con livelli di esposizione ridotta che si avvicinano a quelli osservati nelle persone che hanno smesso di fumare per lo stesso periodo di studio.