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Ricerca, D’Amico (Inaf): vale prestigio e ritorni industriali

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Pubblicato il 14/02/2017
Di Team Digital
Ricerca D8217Amico Inaf vale prestigio e ritorni industriali

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Roma – “Se dietro la scelta del governo, che metabolizza che la ricerca è un investimento e quindi occorre investire nella ricerca e recuperare tutti quei tagli lineari che hanno rischiato di distruggere il sistema della ricerca negli ultimi 10 anni, allora questo è un segnale positivo”.


E’ quanto afferma il presidente dell’Istituto nazionale di astrofisica Nichi D’Amico a proposito dell’inversione di tendenza registrata negli ultimi 2 anni rispetto ai tagli alla ricerca operati in passato, presente all’incontro organizzato dalla Consulta dei presidente degli enti di ricerca e dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane nella sede del Cnr a Roma per fare il punto su “La ricerca pubblica italiana: risultati, obiettivi e risorse”.


“Il nostro ente – ha spiegato D’Amico – ha un problema strutturale di bilancio perché sono stati presi grandi impegni internazionali in passato perché c’era una capienza del FOE (Fondo ordinario per gli enti di ricerca, ndr), del nostro finanziamento, che lo consentiva. Poi però facendo dei tagli lineari succede che questa capienza viene meno. Eppure gli impegni internazionali che abbiamo su tanti fronti dell’astronomia moderna ci portano alla ribalta, ci mettono al top delle classifiche internazionali. Non dimentichiamo che ci sono Paesi che stanno correndo. La Cina nel nostro campo, nel campo dell’astrofisica, ha realizzato ultimamente in pochi anni uno dei radiotelescopi più grandi al mondo”.


“Cerchiamo di evitare che nel giro di 20 anni siano i nostri figli, i nostri nipoti che devono correre dietro ai cinesi perché noi – conclude D’Amico – i numeri per essere leader nel mondo li abbiamo”.


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