Roma – Una ricerca scientifica rigorosa per sviluppare prodotti da tabacco a rischio ridotto e ridurre il danno provocato alla salute dal fumo. Sono gli obiettivi illustrati da Philip Morris International (PMI) nel meeting annuale della Society for Research on Nicotine and Tobacco (Srnt) che si è svolto a Firenze.
Patrick Picavet, Director Clinical Assessment di Philip Morris
International, ha spiegato così l’impegno della multinazionale del tabacco: “La ricerca medica e scientifica è per noi importantissima. La nostra politica è che se diciamo qualcosa su un prodotto questo deve avere sempre una base scientifica. E’ su questo che abbiamo costruito il nostro metodo di sperimentazione. Per esempio quando analizziamo un aerosol effettuiamo sempre verifiche a livello di studi tossicologici, di studi pre-clinici e di studi clinici quando lo testiamo su fumatori adulti”.
Secondo Gizelle Baker, del dipartimento Product Assessment and Scientific Substantation di PMI, la riduzione del danno è un modello che nella pratica può avere effetti molto positivi: “Il modello è solo uno strumento ma ci aiuta a capire e prendere decisioni su come agire ed essere sicuri che usiamo questi prodotti a potenziale rischio ridotto per ridurre il danno sulla popolazione. E’ questo l’obiettivo finale”.
Quella della riduzione del danno attraverso i prodotti a rischio ridotto alternativi alle sigarette tradizionali è una strada che i vari paesi stanno percorrendo in modo e con ritmi diversi, ha spiegato Linda Bauld, Professor of Health Policy presso la University of Stirling. Ma le cose lentamente stanno cambiando: “Nessun paese ha un sistema perfetto di policy sulle e-cigarettes, ma piano piano alcuni governi stanno cambiando le loro politiche e spero che a livello globale la riduzione del danno da tabacco sarà sempre più accettata. Inoltre nei paesi meno sviluppati c’è ancora molto da fare sull’uso del tabacco, quindi per questi paesi potrebbe non essere così rilevante, ma credo che nel tempo ci saranno dei cambiamenti”.
