Ginevra – Secondo l’Organizzazione mondale della sanità oltre 14 milioni di persone, il 40% dei portatori del virus dell’Aids, non sanno di essere infettati mentre l’insufficiente numero di diagnosi rappresenta uno degli ostacoli principali alla lotta contro la terribile malattia.
“Molti ricevono trattamenti tardivi perché non sapevano di essere stati contagiati” spiega Gottfried Hirnschall, direttore Oms del dipartimento dedicato all’Aids. “Un problema che deve essere risolto rendendo più disponibili i test per tutti quelli che oggi ne sono esclusi”.
L’Africa rimane il continente più colpito dall’Hiv. A sud del Sahara si concentrano 25,5 milioni di casi, su 36,7 milioni di persone affette dal virus in tutto il mondo, un virus che miete ancora milioni di vittime. Nella sola Africa sub-sahariana ogni giorno sono quasi 4.000 le persone che contraggono il virus e le donne risultano le più esposte al rischio di contagio, il 56% delle nuove infezioni si registra infatti tra la popolazione femminile.
Le giovani sono quelle più a rischio. I dati dell’Onu segnalano che l’adolescenza è una fase molto critica. Nel 2015 ogni settimana 7.500 ragazze sono state infettate dall’Aids. La fascia di età più esposta è quella compresa tra i 15 e i 19 anni, con il 74% dei nuovi contagi tra gli adolescenti mentre oltre il 90% dei casi si verifica nell’Africa meridionale.
