Milano – “Quella del governo turco nei confronti dei curdi è una politica di genocido a tutti gli effetti. E’ il tentativo di annientare un popolo la cui unica richiesta è quella di poter vivere in pace nelle terre dove ha sempre abitato, parlando la propria lingua e dando libera espressione alla propria cultura”. E’ la denuncia fatta dalla deputata del partito turco filo-curdo Hdp, Dilek Ocalan, 29enne nipote dello storico leader del Pkk Abdullah Ocalan, di passaggio a Milano in vista della manifestazione nazionale per chiedere “libertà per i prigionieri politici e pace e giustizia per il Kurdistan”.
“E’ chiaro che una responsabilità grave nella politica di sterminio del popolo curdo ce l’ha anche il consesso internazionale che ha consentito, 18 anni fa, l’arresto, di Abdullah Ocalan” ha proseguito Dilek Ocalan, sottolineando che “è inammissibile – ha concluso la deputata – che si stia in silenzio di fronte a ciò che sta accedendo in Turchia, di fronte allo spargimento di sangue che avviene quotidianamente”.
“E’ indispensabile – ha concluso la deputata – che la comunità internazionale faccia autocritica, inverta la sua politica e si assuma le proprie responsabilità impegnandosi in modo attivo perché possano essere condotti dei negoziati, negoziati che sono condizione fondamentale per una soluzione pacifica di questo conflitto”.