Milano – Il dialogo tra cristiani ed ebrei, ma anche il necessario confronto con il mondo musulmano. Di questo ha parlato l’arcivescovo di Milano, cardinale Angelo Scola, durante la sua visita alla sinagoga centrale di via Guastalla, in occasione della giornata del dialogo ebraico-cristiano, dove è stato accolto dal rabbino capo Alfonso Arbib. “Nella nostra Milano – ha detto Scola – la comunità ebraica e quelle cristiane sono a mio avviso chiamate chiamate a un compito profetico. Quello di essere un terreno fecondo in cui possa mettere radici e svilupparsi l’incontro e il confronto tra i membri di tutte le religioni, a partire dagli altri figli di Abramo, i musulmani”.
Per Scola la visita è frutto del “sincero desiderio di superare le incomprensioni e le difficoltà che, anche lungo la storia del nostro Paese, hanno visto coinvolte” la comunità ebraica di Milano è quella cattolica. Il cardinale ha ricordato anche gli 896 ebrei milanesi deportati dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale che, nelle parole dell’arcivescovo, “restano una ferita inferta a tutta la nostra comunità civile, come ci ricorda il Binario 21 Memoriale della Shoah di Milano. E non ci sfuggono le responsabilità storiche di taluni figli della Chiesa nel favorire oggettive ingiustizie contro i membri del popolo ebraico”.